Editoriali 04/05/2018

Agricoltura italiana di serie B? No grazie!

Metteremo nei nostri piatti l’unicità delle nostre produzioni a discapito della globalizzazione, punteremo sulle “alleanze” che mirano il passaggio diretto dal produttore al consumatore, privilegeremo sempre più i prodotti di stagione. Così diventeremo imbattibili su tutti i mercati.... parola di cuoco!! E che chef, il Presidente della Federazione italiana cuochi, Rocco Cristiano Pozzulo


L’agricoltura italiana è sinonimo di genuinità e distintività. I suoi prodotti sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, capaci di dare ai consumatori sapori e profumi inimitabili.

Un valore che va difeso combattendo lo sgretolarsi delle identità che avviene ogni giorno sulle nostre tavole. Ci sono interi programmi televisivi, come pure riviste che trattano e parlano del nostro agroalimentare, elogiando la ricchezza ed eredità lasciata dall’ operato e dalle miracolose “intuizioni” di tanti nostri piccoli produttori agricoli.

Parliamo, straparliamo, spendendo tante parole in favore delle nostre eccellenze italiane, intanto ogni anno vediamo in TV le tonnellate di arance gettate nelle discariche, delle
olive di piccoli produttori lasciate a marcire a beneficio di quelle extracomunitarie, “situazioni” di vera criminalità che si vengono a creare durante la raccolta stagionale al sud dei pomodori da conserva spinte (anche) dal calo di prezzo causato dalla continua ondata di concentrato proveniente dalla Cina.

Ripeto tante parole e soprattutto tante battaglie perse nei confronti delle vere lobby commerciali, dove i nostri rappresentanti politici ed Istituzionali dell'Unione europea, le affrontano con poche e misere armi, mettendo in evidenza la fragilità di un sistema che pone scarsa salvaguardia al nostro mercato ed al lavoro di tanti nostri contadini. Ma non sempre si perde, avvolte si riesce a spuntarla come la legge sulla tracciabilità del latte e suoi derivati, come pure, quella definita dagli addetti ali lavori una vittoria a metà, riguardante l’obbligo in etichettatura della origine per le carni suine.

Si sa, in un contesto globale e a livello politico, dove tutti vanno tutelati e salvaguardati nei loro interessi, i compromessi spesso lasciano l’ amaro in bocca, penalizzando
inesorabilmente l’anello più debole o debilitato della catena . L’Italia può vantare un’indiscutibile leadership nel campo della produzione agroalimentare e soprattutto, è il
Paese della qualità e dei prodotti genuini, diversi quanti sono i climi, i terreni, i metodi di coltivazione , e che più di ogni altro ha creato un forte processo di identificazione tra i
territori e le loro eccellenze, diventando un aspetto fondamentale per la nostra economia di quanto trova di fresco sulla tavola. Ma è un mondo poco salvaguardato da un punto di
vista del lavoro dei contadini, sentinelle attraverso il loro operato della tradizione gastronomica italiana. Se la politica deve attenersi a queste (ingiuste) leggi di dinamiche
economiche e commerciali, il nostro operato di professionisti del fornello fungerà da “Don Chiscotte” della situazione, salvaguardando quel comparto agricolo dei tanti piccoli e medi produttori che da anni sono in disagiate situazioni e non più sostenibili.

Già dal mio insediamento a Presidente, la Federazione Italiana Cuochi si è avviata in una serie di attività che pongono al centro le produzioni agricole italiane attraverso concorsi per i nostri giovani che valorizzano le tradizioni culinarie regionali, attraverso il “Gran Premio Cucina Mediterranea” nel contesto dei Campionati della Cucina Italiana, , oppure manifestazioni come “Cibo Nostrum” , la Fiera di Montechiari “Vita in Campagna”, oppure attraverso le nostre rappresentanze territoriali e locali , in fiere importanti come quella della Fiera del Riso ad Isola della Scala (Vr), ed altro ancora.

Dobbiamo tutti attivarci nei confronti della agricoltura italiana, e condivido appieno il pensiero dell’amico Bottura che saremo noi, con il nostro operato, a sostenere tutte quelle piccole realtà produttive che sono il vero tessuto e la vera tradizione agricola italiana.

Metteremo nei nostri piatti l’unicità delle nostre produzioni a discapito della globalizzazione, punteremo sulle “alleanze” che mirano il passaggio diretto dal produttore al consumatore, privilegeremo sempre più i prodotti di stagione, e ciò che viene coltivato nei campi vicini ai nostri paesi e alle nostre città.

Sosteniamo indiscutibilmente le politiche delle qualità, che investono sul futuro, forti delle proprie radici e dei legami con i nostri territori. Se riusciremo a diffondere questo messaggio a tutti i consumatori unitamente alla consapevolezza che i nostri prodotti ed i marchi di tutela italiani significano sicurezza alimentare , diventeremo imbattibili su tutti i mercati, senza dubbio, i nostri prodotti agricoli sono i migliori del mondo, patrimonio unico. Lo è da sempre, per storia enogastronomica e tradizione ………. parola di cuoco !!

Un augurio di buon lavoro a tutti.

di Rocco Cristiano Pozzulo

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Commenti 1

STEFANO CAROLI
STEFANO CAROLI
05 maggio 2018 ore 08:11

Come rappresentante dei frantoi artigiani e come produttore, voglio fare un plauso al Presidente della Federazione Italiana Cuochi, Rocco Cristiano Pozzulo per l'impegno nel difendere e dare il giusto valore alle eccellenze Italiane! sono convinto che solo con il loro aiuto possiamo diventare una grande realtà che nessuno potrà mai metterci in discussione! un invito a tutti nel fare rete con la massima trasparenza e professionalità. STEFANO CAROLI