Associazioni di idee 19/07/2018

Chi produce olio extra vergine d'oliva è il peggior nemico dei grassi “cattivi”

La levata di scudi nazionale contro la decisione Oms di tassare i cibi della dieta mediterranea, poi smentita, "al di là delle psicosi estemporanee di queste ore e delle stramberie proposte da qualche gruppo di pseudoesperti, può essere per l’olio extravergine di oliva italiano, una buona notizia." afferma il Presidente di Unasco, Luigi Canino


“Nei momenti di crisi gli italiani danno il meglio di sé. Vera o presunta che sia. Per questa ragione siamo grati a quanti hanno montato la critica contro Organizzazione mondiale della sanità e Organizzazione delle Nazioni Unite in nome della difesa dei prodotti simbolo del migliore made in Italy, tra cui l’olio extravergine di oliva”. Luigi Canino, presidente di Unasco, il consorzio nazionale dei coltivatori e produttori olivicoli, commenta così l’attenzione del mondo agroalimentare italiano verso le analisi preliminari delle organizzazioni internazionali per fronteggiare l’emergenza sanitaria delle patologie contratte anche a causa della cattiva alimentazione.

“Siamo grati, a dispetto delle intenzioni, - spiega Canino - perché, meglio di ogni campagna di comunicazione finora messa in campo, la polemica contro Onu e Oms ha saputo ricordare agli italiani il patrimonio di benessere che mettiamo ogni giorno a tavola. Ma occorre fare dei distinguo: OMS e ONU hanno un obiettivo stringente contro le malattie non trasmissibili, da ridurre in maniera consistente entro il 2030. Rappresenta uno dei 17 goal per uno sviluppo sostenibile, estremamente sfidante perché, nei Paesi ricchi, diabete e patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte. Nel mirino i grassi “cattivi”, in un mondo che ha disimparato o non ha mai saputo alimentarsi. Ecco, questo non può riguardare l’olio extravergine di oliva italiano perché – come documenta la scienza – è un alleato imprescindibile per una buona salute”.

Questa, dunque, al di là delle psicosi estemporanee di queste ore e delle stramberie proposte da qualche gruppo di pseudoesperti, può essere per l’olio extravergine di oliva italiano, una buona notizia.

“Da sempre, come produttori impegnati a fare della tracciabilità e della trasparenza il nostro tratto distintivo, - prosegue il presidente Unasco - siamo impegnati a contribuire a far conoscere quello che la comunità scientifica e il mondo medico hanno ormai sancito in modo inequivocabile: l’olio extravergine di oliva italiano è un elisir di lunga vita, un alimento determinante per la prevenzione di quelle patologie contro cui si sono scagliate Oms e Onu.

La scienza ci dice che l’olio extravergine di oliva italiano – grazie anche alle sue 540 specialità varietali – ha proprietà nutraceutiche che lo colloca di diritto tra i “superfood”. Ben venga quindi ogni elemento di richiamo al rischio cardiovascolare e metabolico da parte delle organizzazioni internazionali, a condizione che siano veritiere e che a questo si abbini un sostegno verso la qualità di quei prodotti che alla salute invece di nuocere, fanno straordinariamente bene.

“Questo aiuterebbe anche l’industria sana – impegnata in azioni di responsabilità sociale e non vocata solo al lucro anche a scapito della salute dei cittadini – a consegnare ai consumatori specialità alimentari prodotte con materie prime benefiche per la prevenzione della salute. Chi attualmente mette sul mercato prodotti realizzati con oli e grassi “cattivi”, sarebbe così orientato anche dalle scelte dei cittadini a optare per materie prime salubri come l’Evo” è il pensiero di Canino.

“Questa fiammata di attenzione, - conclude Canino - dalla quale ci siamo volutamente tenuti ai margini perché quotidianamente attenti alla difesa della salute dei cittadini grazie al nostro olio, potrà contribuire senz’altro a mettere la parola fine, anche a livello istituzionale, sulle derive di diluizione del patrimonio olivicolo italiano con miscele estere, vendute come Italico. Lavoriamo tutti insieme affinché sui mercati internazionali il bollino di italianità torni ad essere sinonimo di gusto, si qualità e di salute, anche a dispetto dei detrattori anche nostrani”.

di C. S.