Associazioni di idee 19/04/2018

GDO fondamentale per valorizzare l'olio extra vergine d'oliva


“Il lavoro portato avanti dal mondo della produzione olivicola italiana in questi anni sta ottenendo risultati positivi ma la strada è ancora molto lunga: occorre proseguire con maggiore decisione questo impegno per aumentare la consapevolezza dei consumatori e affermare definitivamente sui mercati la qualità dell’extravergine italiano”.
Così il Presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo, commenta l’ultima ricerca di Ismea sui consumi di olio extravergine d’oliva in Italia, presentata a Verona nei giorni scorsi durante “Sol&Agrifood”.
I dati diffusi, secondo il Cno, presentano un quadro della situazione ancora in chiaroscuro, anche se in generale il clima attorno all’extravergine d’oliva italiano e alla qualità che esso rappresenta diventa sempre più positivo.
Particolarmente interessante è il dato sulla composizione dello scaffale italiano rapportato ad una analisi analoga del 2008: pur conservando un ruolo prevalente (45,4% delle referenze) la presenza di olio comunitario è in netto calo, a differenza dell’extravergine 100% italiano e degli oli DOP –IGP in decisa ascesa.
Un piccolo campanello d’allarme, invece, arriva dalla confusione, indecisione e scarsa consapevolezza che ancora caratterizzano i consumatori nella scelta del prodotto: aumenta, infatti, il tempo davanti allo scaffale per ponderare l’acquisto (59% spende da 2 a 5 minuti, nel 2008 la percentuale era del 34%), ed emergono criticità sia sulle etichette che non colgono le necessità della domanda (troppo generiche le informazioni su aspetti nutrizionali, tracciabilità e origine) sia sulla mancanza di una comunicazione specifica in grado di aumentare conoscenze e competenze.
“Il posizionamento sui mercati dell’olio extravergine d’oliva italiano, stando ai dati diffusi da Ismea, è in lento ma costante miglioramento negli ultimi dieci anni – ha sottolineato il Presidente Gennaro Sicolo -. Per poter vincere definitivamente la sfida, e affermare così la qualità dell’extravergine italiano, resta però fondamentale ed improrogabile la collaborazione della Grande Distribuzione Organizzata che non deve considerare l’olio extravergine come una commodity, alla stregua di dentifrici e spazzolini, ma come un prodotto fondamentale per l’alimentazione e per la vita di ogni giorno”.
“Continueremo a lavorare sulla strada della qualità e della tutela del prodotto italiano già intrapresa con la costituzione della prima vera filiera olivicola olearia italiana (FOOI), che unisce industria, produzione e consumatori – ha concluso Sicolo -. La Grande Distribuzione Organizzata è chiamata a condividere questo percorso di valorizzazione dell’extravergine d’oliva italiano e a contribuire concretamente alla crescita del sistema Italia”.

di C. S.