Associazioni di idee 22/02/2018

Allarme gelo, a rischio gli olivi, come nel 1985


Le gelate del 1985 hanno compromesso il 90 per cento degli ulivi toscani, ma danni superiori al 50 per cento si sono verificati in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Molise e Basilicata con una strage di almeno 30 milioni di piante. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’ondata di neve e gelo che sta per investire l'Italia che per Centro Epson Meteo-Meteo.it è paragonabile a quella del febbraio 2012 o del gennaio 1985. Le due annate piu’ orribili per l’agricoltura italiana che - sottolinea la Coldiretti - hanno provocato un vero disastro per una produzione simbolo del Made in Italy che concorre anche a segnare in modo indelebile il paesaggio in molte regioni. Una preoccupazione che – continua la Coldiretti - riguarda anche i vigneti se le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi. I danni strutturali alle piante - precisa la Coldiretti - sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché occorrono anni prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre. Ma l’allarme – continua la Coldiretti – riguarda anche gli animali con migliaia di morti causati dal freddo negli allevamenti tra mucche, cavalli, pecore, conigli e polli nel 2012. Il brusco arrivo del freddo mette in pericolo gli alberi da frutto con i mandorli già in fiore e le gemme di albicocchi e peschi in fase di apertura che rischiano ora di essere compromesse dalle basse temperature. Ma a soffrire sono anche le orticole in pieno campo dai cavoli alle verze, dalle cicorie ai broccoli. L’ondata di gelo arriva dopo un mese di gennaio caldo con temperature massime di 3,3 gradi superiori alla media storica e un 2017 che si è classificato in Italia come il sesto più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,16 gradi la media di riferimento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr. Non si tratta pero’ di un caso isolato ma siamo di fronte – sostiene la Coldiretti - agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro. Si moltiplicano gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola.

di C. S.