Associazioni di idee 27/06/2017

Stop al Ceta, trattato sul libero scambio: Coldiretti Torino si rivolge ai sindaci


Il Parlamento ha in discussione la ratifica del Ceta, Comprehensive economic and trade agreement, accordo siglato tra Unione Europea e Canada sui trattati di libero scambio dei prodotti. Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, spiega: «Prima di prendere una decisione chiediamo ai parlamentari di fermarsi e valutare attentamente i contenuti dell’accordo per evitare gravi conseguenze per i nostri territori e per il nostro Paese. Per questo abbiamo sollecitato gli amministratori dei Comuni della Provincia di Torino a schierarsi a sostegno della battaglia di Coldiretti. L’accordo Ceta con il Canada non solo legalizza la pirateria alimentare, accordando il via libera alle imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici, ma spalanca le porte all’invasione di grano duro trattato in preraccolta con il glifosate vietato in Italia e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero. E’ necessaria quindi una valutazione ponderata e approfondita dell’argomento, soprattutto in considerazione della mancanza di reciprocità tra modelli produttivi diversi che grava sul trattato».
Secondo un Dossier redatto dalla Coldiretti delle 291 denominazioni Made in Italy registrate ne risultano protette appena 41, peraltro con il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi dei prodotti tricolori – un esempio è il Parmesan – e alla possibilità di usare le espressioni “tipo; stile o imitazione”.
Fabrizio Galliati prosegue: «E’ a rischio lo stesso principio di precauzione perché la legislazione canadese ammette l’utilizzo di prodotti chimici vietati in Europa. Per questo abbiamo chiesto ai sindaci torinesi di sostenere questa nostra battaglia. Non si tratta di un tema che riguarda solo l’agroalimentare, ma sono in gioco gli interessi di tutti i cittadini consumatori. A livello nazionale Coldiretti è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un’azione tesa a informare e sensibilizzare il Governo e i parlamentari italiani, chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’accordo Ceta e impedire l’entrata in vigore del trattato in via provvisoria. Per fermare il Ceta, il 5 luglio, Coldiretti ha organizzato una manifestazione nazionale, in piazza Montecitorio. Agli enti locali della provincia di Torino abbiamo chiesto di approvare un ordine del giorno, a livello di giunta o di consiglio, per sollecitare il Parlamento e il Governo a impedire l’entrata in vigore nel nostro Paese del Ceta, arrestando il processo di ratifica dell’accordo in Italia e adottare ogni iniziativa necessaria a ostacolare l’applicazione di questo trattato anche in via provvisoria».

di C. S.