Associazioni di idee 26/06/2017

Ennesimo drastico taglio dei finanziamenti al Sistema allevatori


Con nota giunta il 21 giugno il Ministero delle Politiche agricole comunicava alle Regioni che il cofinanziamento del Piano Nazionale dei Controlli sulla produttività animale svolti dalle Associazioni Allevatori, a causa del ridimensionamento della spesa pubblica, passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro/annui a soli 7 milioni/annui subendo un taglio quasi del 70%. E questo nonostante una spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni di euro/annui.

Siamo di fronte alla più grave emergenza che il Sistema Allevatoriale abbia mai dovuto affrontare nei suoi 70 anni di storia al fianco degli allevatori, ha dichiarato il presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Roberto Nocentini, convocando d’urgenza il Comitato direttivo di Aia.
Grande preoccupazione e sconcerto vengono espressi anche da Claudio Massaro, direttore dell’Associazione Regionale Allevatori della Toscana presieduta dallo stesso Roberto Nocentini.

“Questo ennesimo e inatteso taglio dei finanziamenti mette a rischio l’intero progetto di riorganizzazione che ha impegnato ARA Toscana – annuncia il Direttore Claudio Massaro.

“Grazie alla dedizione e professionalità di tutto il personale, siamo riusciti nell’intento non facile di continuare quell’attività tecnica e di rilevamento dati nelle stalle che ci porta ad essere un punto di riferimento per gli allevatori”. aggiunge il direttore Massaro. Con questa prospettiva, il contributo pubblico per la nostra ARA Toscana subirebbe un taglio che decreterebbe la scomparsa del sistema allevatori”.

Il rischio è di mettere la parola fine al miglioramento genetico delle razze italiane, di vanificare anni di attività a salvaguardia della biodiversità zootecnica del nostro paese di cui siamo stati protagonisti, e di non poter realizzare quei progetti - già in cantiere -sul benessere animale e sulla sostenibilità ambientale che con sempre maggiore determinazione la società civile richiede” prosegue il presidente.

“Speriamo in una presa di coscienza da parte del ministero per le Politiche agricole in primis ma anche di tutto il governo sugli effetti devastanti di tale decisione su un comparto fondamentale nell’economia e nella tutela dei nostri territori, e auspichiamo un deciso cambio di rotta. L’alternativa è - purtroppo - la morte della zootecnia italiana e di tutto quello che rappresenta.

di C. S.