Associazioni di idee 24/02/2017

Nell'accordo di libero scambio con il Canada non riconosciuto il ruolo delle produzioni olivicole d'eccellenza

Nell'ambito del CETA verrà tutelata la Dop Veneto ma non le tre più importanti indicazioni geografiche italiane: Terra di Bari, Toscano e Val di Mazara. Così si mettono a rischio 60 milioni di euro di fatturato


"Coloro che hanno seguito il negoziato per l'accordo di libero scambio tra l'Unione europea ed il Canada, il cosiddetto CETA, hanno fatto un grave torto al settore dell'olio di oliva italiano e spero sinceramente che si possa rimediare presto, con l'aggiornamento e l'estensione della lista dei 140 prodotti DOP ed IGP europei che finora sono riconosciuti dal Canada e beneficeranno di una efficace tutela".

Gennaro Sicolo, presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (CNO) è deluso dall'esito dell'accordo che renderà più agevoli gli scambi tra le due sponde dell'Atlantico e lancia un appello alle istituzioni nazionali ed europee ed ai politici, chiedendo una efficace azione di salvaguardia, di difesa e di valorizzazione dei migliori oli extra vergine di oliva italiani che è clamorosamente mancata fino a questo momento.

"C'è un solo olio di oliva extra vergine italiano che il Canada si è impegnato a riconoscere ufficialmente e tutelare dalle imitazioni e dall'utilizzo illegale della denominazione. Questo olio è il Veneto Valpolicella, Veneto Euganei e Berici, Veneto del Grappa DOP, ha dichiarato Sicolo. Gli altri 41 oli DOP e 3 IGP italiani sono stati ignorati e quindi sarà più difficile valorizzarli sul mercato canadese. Mi chiedo a chi imputare questa distrazione che è indice di una scarsa conoscenza delle caratteristiche e delle peculiarità della filiera dell'olio di oliva del nostro Paese. A parole, evidenzia il presidente del CNO, tutti difendono e si battono per sostenere e valorizzare l'olivicoltura italiana, ma poi alla prova dei fatti c'è scarsa sensibilità ed attenzione".

In base alle elaborazioni del CNO, a partire dai dati della Commissione europea e dell'ultimo Rapporto annuale ISMEA - Qualivita, le 42 DOP e le 3 IGP di oli extra vergine di oliva italiani, ufficialmente riconosciute dalla Ue, hanno un valore al consumo di oltre 100 milioni di euro e le esportazioni ammontano a 60 milioni di euro.

In tutto sono oggetto di certificazione 10 milioni di Kg. di prodotto, con il 72% dell'olio certificato coperto da tre prodotti leader che sono Terre di Bari DOP, Toscano IGP e Val di Mazara DOP. Per questi oli extra vergine di oliva che sono i nostri prodotti di punta, con una indubbia massa critica in termini economici, non ci sarà una tutela forte sul mercato canadese.

di C. S.