Associazioni di idee 11/11/2016

Aggregazione e valorizzazione dell'olio extra vergine di oliva Made in Italy

Parola d'ordine concentrazione per fare massa critica e raggiungere meglio i mercati. Alla base di tale strategia c'è la volontà di conferire maggiore potere contrattuale alla componente agricola del sistema produttivo


L'assemblea del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (CNO), con la partecipazione del Presidente Nazionale della Confederazione Italiana Agricoltori Dino Scanavino, ha rinnovato il consiglio di amministrazione che rimarrà in carica fino al 2019 ed ha varato un pacchetto di linee guida che orienterà le attività nei prossimi anni.

Il programma è ambizioso e si colloca in continuità con quanto è stato svolto negli ultimi tempi, caratterizzati da un attivismo del CNO su più fronti, come la riorganizzazione dell'intera struttura centrale e periferica per potenziare l'ambito della concentrazione e della commercializzazione della produzione dei soci singoli e collettivi (le cooperative di base); il rafforzamento del ruolo dei territori e quindi delle singole OP, le quali stanno sempre più diventando attori sul mercato di riferimento, oltre che terminali per gli interventi del programma di sviluppo finanziato con fondi Ue; il ruolo propulsivo giocato con gli altri protagonisti agricoli, industriali e commerciali della filiera per uno sviluppo in chiave moderna del settore e per una forte coesione con finalità strategiche.

Oltre ai punti citati, gli orientamenti alla base delle iniziative future comprendono tre importanti filoni. Il primo è la concentrazione del mondo associativo, a livello di OP sul territorio e, in particolare, anche ricorrendo alla fusione delle associazioni nazionali (AOP), come del resto raccomandato dall'Unione europea. L'obiettivo è di fare massa critica in termini economici e commerciali e come capacità di attuare azioni per la competitività e per la sostenibilità della produzione di olio extra vergine di oliva italiano. Alla base di tale strategia c'è la volontà di conferire maggiore potere contrattuale alla componente agricola del sistema produttivo.

Il secondo è l'istituzione a livello nazionale di un organismo interprofessionale riconosciuto, partecipato dall'intera filiera, dotato di una autonoma e condivisa progettualità, mirata a migliorare le relazioni economiche e valorizzare il prodotto nazionale.

Il terzo indirizzo sul quale lavorare è l'attuazione in Italia di una economia contrattuale, in armonia con il regolamento comunitario. Si parte dalla eredità del contratto di filiera del 2015 che, per la prima volta nel nostro paese, ha sperimentato un nuovo ed orginale sistema di pagamernto dell'olio di oliva extra vergine in funzione dei parametri qualitativi. Il CNO è in prima fila per proseguire tale virtuosa esperienza.

Il nuovo consiglio eletto, composto da 5 membri, si è impegnato in modo convinto e determinato a portare avanti gli orientamenti programmatici indicati ed a favorire, tramite essi, alla crescita competitiva del settore ed al superamento delle criticità che la produzione italiana sconta rispetto a quella dei principali concorrenti a livello internazionale.

Fanno parte del nuovo organismo di governo del CNO: Presidente Gennaro Sicolo (Presidente OP Oliveti Terra di Bari), Vice Presidente Sandro Piccini (Presidente OP Olivicoltori Toscani Associati), consigliere Domenico Brugnoni (Presidente OP Organizzazione Produttori Olivicoli Olive e Olio Perugia), consigliere Raffaele Migliore (Presidente OP AipOlivo Palermo), consigliere Fabrizio Pini (Presidente OP Associazione Provinciale Produttori Olivicoli Viterbo).

di C. S.