Associazioni di idee 28/09/2016

Boom del rosato in Spagna minaccia export di Lambrusco


“Il Lambrusco rischia di perdere la propria quota di mercato in Spagna e, di rimbalzo, anche in Brasile. Servono politiche aggregative e di rilancio del prodotto, perché altrimenti verrà soppiantato dalla nuova tendenza esplosa nel paese iberico di bere vini rosati e il contraccolpo si farà sentire anche fra i produttori mantovani”.

È Confai Mantova che mette in evidenza il nuovo fenomeno che dalla Spagna potrebbe estendersi in Sudamerica.

“Il vino cosiddetto claret è divenuto un fenomeno di massa – rilancia Confai Mantova – e si sta diffondendo fra i giovani; si sta hipsterizzando, come ha fatto notare il quotidiano El Pais, trasformandosi in un vero e proprio boom”.

“La conseguenza è che rischiano di essere soppiantati vini facili, di pronta beva come può essere il Lambrusco, che in un recente passato ha vissuto una stagione favorevole in Spagna e in Brasile, pur non azzeccando approcci di marketing favorevoli per premiare adeguatamente la qualità”, osserva Marco Speziali, presidente di Confai Mantova.

“Servono, pertanto, nuove strategie per raccontare un’eccellenza del territorio lombardo ed emiliano”, suggerisce l’organizzazione degli imprenditori agricoli e agromeccanici.

Il Lambrusco Mantovano Dop è prodotto nelle tipologie rosso e rosato in un’area che comprende i comuni di Viadana, Sabbioneta, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Benedetto Po, Revere, Poggio Rusco e Sermide.

Gli ettari coltivati sono 340 circa, per una produzione di 6,5 milioni di bottiglie di vino da pasto frizzante. La produzione complessiva di Lambrusco, la cui denominazione è stata minacciata di subire forti restrizioni in Europa, si aggira intorno a 180 milioni di bottiglie. L’export supera il 63% della produzione totale, con un valore di mercato che si stima superiore ai 570 milioni di euro.

di C. S.