Associazioni di idee 20/11/2015

Patto di filiera, un nuovo inizio per il settore olivicolo-oleario

Patto di filiera, un nuovo inizio per il settore olivicolo-oleario

Il comparto vale 1,4 miliardi di euro alla pianta e sviluppa più di 3 miliardi di euro nella fase industriale della filiera pari al 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare del nostro Paese


Un accordo che rompe con il passato e che sigla un nuovo inizio nel settore dell’olio di oliva. La firma dell’accordo di filiera dell’olio extra vergine di oliva italiano è strategica per il rilancio del settore simbolo del made in Italy agroalimentare. Un settore che oggi esprime un valore di 1,4 miliardi di Euro alla pianta e sviluppa più di 3 miliardi di Euro nella fase industriale della filiera pari al 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare del nostro Paese.

I contenuti di questo accordo che guarda al mercato, ma parla a produttori e rispetta i consumatori sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dai vertici delle organizzazioni dei produttori olivicoli Aipo, Cno, Unasco, Unaprol, Unapol; da Assitol, organizzazione italiana rappresentativa dell’industria olearia, Federolio, organizzazione rappresentativa del commercio all’ingrosso e del confezionamento dell’olio di oliva e le organizzazioni rappresentative dei frantoiani Assofrantoi.

Sette articoli che regolano i reciproci interessi all’interno della filiera e che siglano un’intesa storica senza precedenti; dopo anni di difficili tentativi, quello siglato a Roma è il primo nella storia dell’olio extra vergine di oliva italiano. In sintesi l’intesa stabilisce: la validità triennale dell’accordo a partire dalla campagna di commercializzazione 2015-2016; l’impegno dei produttori a garantire specifiche qualità ed organolettiche del prodotto, tracciato, in linea con i parametri comunitari certificati da laboratori accreditati; il pagamento di 40 centesimi di euro al chilo in più rispetto ai prezzi di mercato, rilevati sulla Borsa merci di Bari, per partite di oli extra vergine di oliva qualitativamente superiori e con un’acidità massima di 0,4%; stabilisce caratteristiche dell’olio extra vergine di oliva, standard di qualità elevati, sicurezza alimentare, modalità e tempi di consegna di uno stock di 10mila tonnellate di prodotto che dovrà essere consegnato entro marzo 2016 con scadenza ogni prima settimana del mese e quantitativi variabili tra mille e le tre mila tonnellate a partire dalla firma dell’intesa.

Nell’accordo si stabiliscono altresì: i termini di prelievi e campionamenti per analisi; le procedure per dirimere le controversie e i tempi di pagamento. La parte più politica dell’intesa prevede un impegno da parte dei firmatari a valorizzare il contenuto dell’accordo e in prospettiva a definire forme facoltative di riconoscibilità in etichetta del prodotto destinate al consumatore finale.

L’intesa può essere definita storica perché sigla un nuovo punto di partenza di un nuovo percorso di dialogo all’interno della filiera dell’olio di oliva in Italia. E’ principalmente finalizzata a valorizzare il prodotto italiano di qualità verso i principali mercati di destinazione europei ed extraeuropei e guarda all’attuazione del piano olivicolo nazionale che destina risorse interessanti al settore nel per incrementare la produzione nazionale; sostenere attività di ricerca; valorizzazione del prodotto; stimolare il recupero varietale e sostenere ed incentivare strumenti di aggregazione dell’offerta come, appunto la firma di questo accordo interprofessionale.

“L’accordo firmato non è il punto di arrivo, ma costituisce finalmente l’inizio della consapevolezza delle parti in causa (parte industiale, commerciale ed agricola) di essere facciate della stessa medaglia. L’accordo, fra l’altro perfettibile, pone le basi per un proficuo concorso tra il Mondo Agricolo e quello Commerciale ed Industriale teso a soddisfare le esigenze dei mercati, sia nazionali che esteri.” Lo afferma il presidente Marco Dipierdomenico di Aipo.

“Un accordo unico nel suo genere – commenta Giovanni Zucchi, presidente di Assitol – non soltanto per i contenuti e per il peso che ha sull’intero comparto, ma per l’approccio totalmente nuovo. Il tavolo intorno al quale, in questi mesi, si è costruita l’intesa, rappresenta la base per continuare, in futuro, il dialogo interprofessionale, affrontando, una volta per tutte, i tanti problemi del mondo dell’olio, a cominciare dalla sua modernizzazione e dal rilancio del comparto. Anche per questo, riteniamo urgente la definitiva approvazione del Piano Olivicolo, di cui l’accordo di filiera rappresenta il preludio”.

“Questo accordo è un vero e proprio passo in avanti per la tutela dell’olio extravergine italiano. L’intero comparto olivicolo ha scelto di salvaguardare e valorizzare uno dei prodotti simbolo del Made in Italy. Infatti, solo mettendo da parte gli interessi dei singoli attori della filiera e collaborando in tutte le fasi ciclo produttivo e della commercializzazione, ha riferito Paolo Mariani sarà possibile garantire al consumatore un prodotto d’eccellenza, e le giuste tutele per i produttori ed i trasformatori. Asso Frantoi, in qualità di associazione rappresentante il settore della trasformazione, si impegnerà fortemente in ogni azione che possa contribuire a rafforzare la filiera olivicola, in accordo con le altre organizzazioni.”

"Oggi, gli operatori della filiera dell'olio extra vergine di oliva italiano hanno dato una prova di coesione e di volontà ad individuare e perseguire un percorso comune che è di buon auspicio per la competitività del prodotto italiano nel mondo, ha affermato Gennaro Sicolo, presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (Cno). Sottostanti all'accordo di filiera ci sono ambiziosi obiettivi. L'Italia deve tornare ad essere leader di mercato a livello globale e punto di riferimento per il nostro strategico settore. Finalmente, si parte dal presupposto fondamentale che è necessario riconoscere agli olivicoltori una equa remunerazione, tale da premiare gli sforzi per la qualità e per l'autenticità dell'olio extravergine italiano".  

“Desidero ringraziare le dirigenze e gli uffici di tutte le associazioni firmatarie per il grande impegno profuso per molti mesi per il raggiungimento di questo obiettivo. È ora necessario impegnarsi tutti per dare all’accordo una convinta, efficace, larga e leale applicazione”. È quanto affermato da Giuseppe Masturzo presidente di Federolio.

“L’interesse nazionale ha dissipato le divergenze del passato e ci ha condotto ad uno storico accordo che è solo l’inizio di un percorso comune, per il bene di tutti gli operatori del comparto ed a tutela dei consumatori”. Afferma Tommaso Loiodice, presidente di Unapol che aggiunge: “Da oggi la Filiera Olivicola ha una sola voce, quella vera, che partendo dal duro ma attento lavoro in campo dei nostri olivicoltori arriva sulle tavole dei consumatori garantendo trasparenza e eccellenza qualitativa all’olio di oliva italiano. Si aprono nuovi orizzonti per l’olivicoltura italiana nella consapevolezza che ogni attore deve essere pronto a cedere un pezzo della propria sovranità abbandonando ogni forma di autoreferenzialità.

“Non ci sono ostacoli insormontabili ma solo opportunità da saper cogliere facendo tutti un passo indietro per poi crescere tutti insieme in Italia e sui mercati di tutto il mondo”. Afferma David Granieri, presidente di Unaprol che aggiunge: “è un accordo serio, firmato da persone serie che hanno la vera rappresentanza del settore; dove non si tratta solo di prezzi, ma si riaffermano le volontà positive degli attori veri della filiera, un tempo alternativi, oggi invece ancora più competitivi e più motivati a sostenere la qualità e l’origine italiana del prodotto che è il vero punto di forza del made in Italy”.

"L'accordo raggiunto da tutta la filiera olivicola è frutto di un intenso lavoro portato avanti nel 2015, il quale premia tutti i produttori virtuosi che, con enorme sacrificio, producono olio extravergine di alta qualità, senza residui ed a basso impatto ambientale. Inoltre -afferma il Presidente dell'Unasco Luigi Canino - l'accordo ha come obiettivo quello di valorizzare l'olio extravergine d'oliva 100% italiano e far sì che giunga ai consumatori di tutto il mondo".

di C. S.