Associazioni di idee 17/12/2014

Assitol e Federolio: garantiamo noi olio di qualità sulle tavole degli italiani


Assitol e Federolio esprimono apprezzamento per l’ottima iniziativa del Ministro Martina nel sostenere la filiera dell’olio italiano, espressa oggi in occasione dell’Assemblea di Coldiretti.

Federolio e Assitol sono infatti convinte della assoluta necessità, come dimostrato da questa terribile annata, di un nuovo patto di filiera, dal campo alla tavola, condiviso da tutti gli attori - organizzazioni agricole, frantoiani, commercianti, industrie, distribuzione - con l’obiettivo di una profonda trasformazione del settore, che necessita di essere rifondato attraverso l’impiego di risorse straordinarie, così come peraltro in passato le Istituzioni hanno fatto per supportare le produzioni di altri comparti, quella degli agrumi per citarne una.

Assitol e Federolio assicurano ai consumatori l’impegno dei propri soci in difesa della qualità grazie ad un’attenta selezione degli oli qualitativamente migliori disponibili sul mercato. In tal senso, l’esperienza e la competenza che sono in grado di esprimere gli esperti del settore oleario italiano nella selezione delle materie prime e nella formulazione di blend di qualità sono una garanzia nell’assicurare al consumatore quel mantenimento del livello qualitativo che le loro marche da sempre esprimono in tutto il mondo.

E’ comunque opportuno ricordare che la mancanza di materia prima di origine italiana, pur acuita da un’annata drammatica sotto molti punti di vista, è una situazione che le aziende si trovano da ormai moltissimi anni a dover affrontare. Consumi interni ed export hanno sempre richiesto l’approvvigionamento di olio da olive da altri Paesi non essendo sufficiente la produzione domestica. L’Italia infatti detiene il primato mondiale a livello di consumi interni oltre a quello di esportatore di olio di oliva in confezioni; primato quest’ultimo che è stato in grado di assicurare nel 2013 oltre 1 miliardo di Euro alla la bilancia commerciale nazionale, cifra peraltro già raggiunta nei primi nove mesi del 2014.

Le aziende olearie sono pertanto abituate ad affrontare situazioni simili in cui mettere in campo tutte le competenze di controllo qualitativo necessario. Hanno da tempo maturato una grande esperienza nella selezione e nell’accostamento degli oli migliori per ottenere prodotti di qualità e caratteristiche organolettiche costanti nel tempo, attraverso un’arte, quella del blending, che consiste nell’unire oli con profili diversi per ottenere un prodotto qualitativamente superiore.

Aspettiamo presto - concludono le Associazioni - la convocazione da parte del Ministro Martina di un tavolo in cui tutta la filiera possa collaborare per attivare sinergie e confronti costruttivi, perché crediamo che solo con un comparto oleario unito, anche con le sue differenze, si possa essere competitivi e tornare a crescere per il bene del sistema Paese.

di C. S.