Associazioni di idee 24/07/2014

Olio, plauso della Cia Puglia per l'operazione antifrode


La Cia-Confederazione italiana agricoltori della Puglia esprime un plauso al lavoro svolto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani e dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Bari, dall’Ispettorato Repressioni Frodi di Roma e Bari e dall’Agenzia delle Dogane di Bari, che quest’oggi con la operazione Aliud Pro “Olio” hanno portato alla luce una frode nel settore oleario, eseguendo 16 arresti, sequestri preventivi di aziende e il sequestro di ingenti quantitativi di oli dalle qualità organolettiche scadenti e/o contaminati.

“Ancora una volta -dichiara il presidente della Cia Puglia Raffaele Carrabba- il deprecabile comportamento di pseudo imprenditori ha portato a immettere sul mercato ingenti quantità di olio extravergine di oliva con le menzioni Made in Italy e biologico, nonostante fosse proveniente dalla Spagna. “Esprimiamo grande soddisfazione per l’operato della Procura di Trani e delle forze dell’ordine che con il loro lavoro hanno contribuito a dare trasparenza al mercato del ‘vero’ olio extravergine d’oliva italiano e biologico, a tutelare i consumatori e il patrimonio ambientale pugliese costituito da 60 milioni di ulivi, di cui ben 5 milioni secolari e monumentali”.

L’olivicoltura pugliese con i suoi 1,3 milioni di quintali di “vero” olio extravergine d’oliva è la regione che si pone al primo posto nel mondo tra le regioni che producono il “vero” olio extravergine. La Puglia supera l’intera Spagna che produce appena 600/700mila quintali di olio extravergine. Le stime più attendibili, non addomesticate, ci dicono che il “vero” olio extravergine rappresenta solo il 5 per cento della produzione olivicola spagnola, e che per il restante 95 per cento è costituita da olio deodorato o lampante.

L’extravergine contraffatto con olio deodorato e lampante è la rovina dell’olivicoltura pugliese che ha visto il crollo dei prezzi dell’olio extravergine e delle olive. “Gli olivicoltori pugliesi -prosegue Carrabba- non temono la concorrenza leale del “vero” olio extravergine, qualunque sia la provenienza, perché la quantità disponibile effettiva di ‘vero’ olio extravergine è enormemente al di sotto della crescente domanda mondiale, che, purtroppo, per oltre il 50 per cento viene soddisfatta da olio extravergine mistificato e miscelato con oli deodorati e lampanti. Chiediamo di mantenere sempre alta la guardia, intensificando i controlli delle merci in entrata ed in uscita dai nostri porti e dalle nostre frontiere ed offrendo la propria disponibilità a fare fronte unico con tutte le Istituzioni preposte ai controlli e con le altre Associazioni e forze sociali che hanno a cuore le sorti della nostra economia agricola ed agro alimentare”.

“Non bisogna abbassare la guardia nella lotta alla contraffazione alimentare per la tutela del Made in Italy -aggiunge Felice Ardito, presidente Cia della provincia Bat- perché i produttori agricoli sono tra i più penalizzati. Secondo alcuni dati diffusi a livello nazionale la contraffazione sottrae al Paese oltre 5 miliardi di euro di valore aggiunto, con un impatto negativo sul Pil, prima di tutto quello agroalimentare, visto che si tratta di uno dei settori più colpiti. Per i produttori agricoli che lavorano ogni giorno sull’eccellenza si tratta di un danno economico e di’immagine inaccettabile, tanto più che a finire molto spesso nel mirino dei falsi sono proprio i prodotti di qualità regolamentata, le Dop e le Igp, il biologico: cioè quelli che dovrebbero offrire un’assoluta garanzia di sicurezza alimentare, che è il criterio al primo posto nelle scelte di consumo per otto italiani su dieci”.

di C. S.