Editoriali 12/06/2010

Chi soffre l’altalena?


Crisi finita? No, ci siamo sbagliati… però qualche segnale di ripresa c’è, anzi no.
Aprire un giornale e cercare di capire le dinamiche del mercato e delle borse è quasi impossibile.
Anzi è impossibile.

Scampato il pericolo Grecia è spuntato all’orizzonte il possibile crack ungherese, rientrato il giorno successivo all’annuncio.
A fronte di un modesto incremento del Pil, comunque superiore alla medie Ue, i giovani imprenditori annunciano: la ripresa non c’è.
Mentre le borse mondiali fanno l’altalena il Governatore della Banca d’Italia Draghi prevede che la tempesta si sta calmando.

L’agricoltura non fa eccezione.
Dopo un altro annus horribilis, il 2009, nel primo trimestre del 2010 il valore aggiunto dell'agricoltura inverte la tendenza e torna a crescere.
Il risultato è un + 3,8% nel primo trimestre 2010 rispetto ai precedenti tre mesi e +0,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato.
Non solo nel mese di maggio i prezzi dei prodotti cerealicoli rilevati sulle principali piazze di scambio nazionali hanno fatto segnare variazioni positive rispetto al mese di aprile.

Non è ancora il caso di festeggiare.

Potrebbe risultare in peggioramento il deficit agroalimentare italiano nel primo trimestre dell'anno, con un incremento del valore delle esportazioni (+1,4%) inferiore a quello delle importazioni (+4%).

Il vino ha registrato un consistente incremento dei volumi consegnati oltre i confini nazionali, stabilendo con 19,2 milioni di ettolitri, il miglior risultato degli ultimi venti anni. Tale aumento non si è però tradotto in maggiori introiti. Nel 2009, infatti, il comparto ha visto ridurre le sue entrate del 3,7% rispetto all'anno precedente.

Brusca battuta d'arresto per le esportazioni di frutta fresca che hanno subito un flessione degli introiti del 18%, solo in parte compensati dall'incremento dei volumi (+1,5%). Anche la pasta perde l'8,8% dell'export in valore a fronte di un + 2,8% in quantità.

Chi soffre l’altalena?

di Graziano Alderighi