Fuori dal coro 12/06/2010

Francesca Barbieri: il mondo agricolo? E' challenging

Si occupa di agriturismo ed è presidente della cooperativa olivicola OliBeA in provincia di Vicenza. La ricetta per risolevare le sorti dell'agricoltura? Valore aggiunto, qualità e sostenibilità ambientale


Nata nel 1957, Francesca Barbieri ha frequentato il Liceo Classico della sua città, Vicenza, per poi si laurearsi in Lingue e Letterature Moderne.

Felicemente sposata e madre di due ragazzi, è stata insegnante sino al 2003, per poi dedicarsi a tempo pieno all’attività agricola e agrituristica presso l’azienda sita ad Arcugnano in provincia di Vicenza.

Dal 2009 è presidente della cooperativa olivicola OliBeA la cui produzione di olio extra vergine di oliva a marchio Dop Veneto Colli Berici ha vinto il premio Sirena d’argento 2010.



Da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Da otto anni circa, con risultati che per me sono molto soddisfacenti.

E’ soddisfatta, perplessa o preoccupata?
Sono soddisfatta: è un lavoro che si costruisce giorno per giorno, che necessità di grande dedizione anche se non sempre i risultati ottenuti sono quelli sperati a causa della sua stessa natura.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
Ha perso in centralità a causa di una passata difficoltà di creare valore aggiunto.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Assolutamente si, a condizione che si verifichino le premesse di cui stiamo parlando: valore aggiunto, qualità e sostenibilità ambientale.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
Diciamo che mi è capitato e mi è subito piaciuto.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Challenging (stimolante- provocatorio)

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
To be challenged (devono essere più stimolanti)

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Qualità.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Un’attività agrituristica che assicuri un valore aggiunto alla produzione agricola e, con le sue regole, stimoli colture di qualità e incentivi al mantenimento del territorio.

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Sorelle Gabrielloni, produttrici di olio a Recanati nelle Marche.
Molto preparate, sanno spiegare quanto da loro prodotto con precisione e competenza.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Le circostanze nelle quali si trova ad agire l’uomo politico sono come quelle con cui si confronta l’imprenditore o il capofamiglia: molteplici e variabili. Di fronte ad esse ciascuno si adatta e cerca di fare per il meglio.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Sono utilissime. E’ compito degli imprenditori e delle istituzioni farle conoscere e fare in modo che vengano applicate correttamente.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Le opere e i giorni di Esiodo. Nei suoi ritmi la vita rurale è immutata.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
L’Odissea.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
Milord, avventure dell’anglomania italiana, di Edgardo Bartoli.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Non lo so, ma so perché dovrebbero leggere: è veramente una gioia.


di T N