Articoli 10/04/2010

La presenza degli italiani in cantina, un business che supera il miliardo di euro

Tre famiglie su cinque fanno acquisti nei cosiddetti “agri-wine”. Da un’indagine Cia, risulta che nel 2009 più di 20 milioni siano andati alla ricerca dei vini direttamente dal produttore. Un + 15% rispetto al 2008


Gli italiani riscoprono le cantine. E così tre famiglie su cinque vanno a scegliere e ad acquistare vino negli “agri-wine”. E non si tratta soltanto di vino sfuso, ma anche e soprattutto di bottiglie etichettate e a denominazione d’origine. I prezzi vanno, in media, da 2,50 a 7,50 euro al litro. Il tutto per una spesa annua di oltre un miliardo di euro. La garanzia risiede nella qualità, nella tipicità e nella genuinità del prodotto che vengono assicurate direttamente dal vitivinicoltore. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori alla vigilia della 44° edizione del Vinitaly che si apre domani a Verona.

Cambia, dunque, la mappa degli acquisti di vino nel nostro Paese. La grande distribuzione vede crescere le vendite, mentre le tradizionali enoteche faticano a tenere il mercato e cercano di superare le difficoltà offrendo proposte innovative, dai “wine club” alle degustazioni guidate da produttori, enologi, personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, agli aperitivi che vengono legati alle varie tipicità agroalimentari. Proprio le cantine -afferma la Cia- registrano un vero “boom”. Nel 2009 si è avuto un incremento delle “visite” negli “agri-wine” del 20 per cento rispetto all’anno precedente. Non siamo in presenza di una semplice moda, ma di un’inversione di rotta nei consumi determinata in particolare dalle mutate condizioni economiche delle famiglie che cercano di abbinare il risparmio con la qualità.

In questo modo cresce e si afferma sempre di più -sostiene la Cia- la scelta del contatto diretto con la terra, con il produttore, con i luoghi dove nasce il vino. Scelta che premia anche la spesa. Si possono, infatti, acquistare prodotti di ottima qualità a prezzi molto convenienti. E nello stesso tempo la lunga schiera di “eno-appassionati” ha la possibilità di instaurare il rapporto con la campagna. C’è la riscoperta di antiche tradizioni, di usanze secolari e, quindi, anche delle cantine. Si approfitta di un “week-end” per un percorso eno-turistico per assaggiare e scegliere le etichette. Per incontrare chi le produce e visitare il posto dove l’uva si trasforma in vino.

Solo nel 2009 sono stati più di 20 milioni gli italiani che sono andati alla ricerca dei vini nelle campagne del nostro Paese. Un numero -rileva la Cia- che è destinato sicuramente ad aumentare, anche perché è crescente la fiducia che viene riposta nei confronti del vitivinicoltore. Sta di fatto che oltre l’80 per cento dei nostri connazionali -secondo quanto si ricava da un’indagine condotta dalla Cia sui consumi- si dichiara favorevole all’acquisto dei prodotti agroalimentari, e dunque del vino, direttamente dal produttore.

D’altra parte, fare la spesa in campagna conviene. Si risparmia fino al 30 per cento. Dalle verdure alla frutta, dal latte fresco ai formaggi, dall’olio d’oliva al pane, alla pasta, ai dolci fatti in casa, dalle marmellate alle conserve, e, appunto, al vino. In fattoria si acquista a prezzi molto più contenuti rispetto a quelli praticati nei tradizionali canali di vendita, ma, soprattutto, c’è la garanzia della qualità e della freschezza. E in tal senso si articola e si sviluppa il progetto promosso dalla Cia “La spesa in campagna”, una rete di aziende che vendono direttamente ai cittadini e possono essere facilmente raggiunte con l’auto, attraverso l’ausilio del navigatore satellitare.

Le cantine -rimarca la Cia- diventano in questo modo luoghi di ritrovo dove le famiglie non solo possono acquistare, ma anche avere la possibilità di partecipare a visite guidate e di percorrere tutte le varie tappe della vinificazione e nello stesso di conoscere le caratteristiche del vino, la sua storia che si perde nella notte dei tempi e di comprendere le innovazioni e le tecnologie che sono state apportate per migliorare il prodotto.

di C. S.