L'arca olearia 06/03/2010

L’olio extra vergine di oliva Libera la Puglia

Un importante progetto dell'associazione Libera Terra e dell’Istituto Agrario Pantanelli. L'obiettivo: tutelare il paesaggio agrario degli olivi secolari attraverso la valorizzazione dell’olio ottenuto dalle piante monumentali


Il progetto intende tutelare il paesaggio agrario degli olivi secolari di Puglia attraverso la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva ottenuto dalle piante monumentali che compongono questo paesaggio. A tal proposito la Regione Puglia nel giugno 2007 ha varato una legge regionale di “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia”, in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica nonché quali elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale.

Il territorio di Ostuni risulta fortemente interessato dalla presenza di ampie porzioni del proprio agro occupate da oliveti monumentali.
In quest’area sono state attuate numerose iniziative da parte di imprenditori e di organizzazioni collettive per la promozione degli oliveti secolari e dell’olio che ne deriva:

- dalla nascita della prima DOP sull’olio extravergine di oliva in Europa, la DOP “Collina di Brindisi” che prevede nel suo disciplinare di produzione che l’olio debba provenire per almeno il 75% da piante appartenenti alla cultivar “Ogliarola salentina” che si identifica con la pianta di olivo monumentale;

- alla realizzazione della Strada dell’olio DOP “Collina di Brindisi” che mette insieme aziende olivicole, agrituristiche, frantoi oleari e centri storici in un primo tentativo di promuovere, in maniera univoca, prodotto e territorio attraverso la sua esplorazione con itinerari opportunamente segnalati;

- all’ipotesi di realizzazione di un Parco Agrario degli olivi secolari compreso in una fascia di territorio omogenea nei territori di Monopoli, Fasano, Ostuni e Carovigno e che ha coinvolto, in iniziative di programmazione partecipata, imprenditori, associazioni, enti locali e istituti di ricerca, organizzata dal Dipartimento di Urbanistica del Politecnico di Bari;

- alla realizzazione di un’altra strada tematica sul territorio dell’Alto Salento che è quella del Parco Agrario degli Ulivi Secolari attuata nell’ambito di un progetto di cooperazione trasnazionale con la Siria dove si è creato un itinerario simile che mette insieme frantoi storici, piantate secolari, zone archeologiche, antichi tratti stradali;

- le prime aziende olivicole che hanno prodotto olio extravergine con la menzione speciale “da oliveti secolari di Puglia” ai sensi dell’art. 7 della L. R. n. 14 del 4 giugno 2007 “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia”.


Un territorio questo ricco di storia e di paesaggi ma anche fertile di iniziative e di idee che hanno voluto dare risalto alla propria identità. Negli ultimi anni in questo territorio è sorta una nuova realtà imprenditoriale quella della coop. Libera Terra Puglia che fa capo all’associazione Libera e che gestisce i terreni confiscati alla criminalità organizzata producendo in agricoltura biologica vino da vitigni autoctoni (è il più grande produttore di vino bio in Puglia), prodotti da forno (taralli e friselline), pomodori (cv. Fiaschetto) e carciofi (cv. Violetto di Brindisi) con successiva trasformazione in passata di pomodoro, pomodorini secchi sott’olio, carciofini sott’olio, ecc.

L’azienda olivicola della Scuola Agraria “E. Pantanelli” di Ostuni, sita nella piana degli olivi secolari di Ostuni, estesa 13 ettari, con 1.133 piante di olivo (di cui 410 secolari della varietà Ogliarola salentina) è gestita insieme alla Cooperativa “Terre di Puglia – Libera Terra” per produrre olio extravergine di oliva da agricoltura biologica con il marchio Libera Terra e Istituto tecnico agrario E. Pantanelli.

La scuola ha individuato nella Coop. Sociale "Terre di Puglia - Libera Terra” il soggetto con cui intraprendere un percorso comune per dimostrare come questi principi possano far parte di un efficace ed efficiente gestione imprenditoriale delle aziende agrarie che facciano della tutela del paesaggio e della biodiversità, nonché, della difesa del lavoro degli uomini, il valore aggiunto delle loro produzioni.

Infatti, attorno a questa idea, è sorta anche una Comunità di olivicoltori che opera nella piana degli olivi secolari e che hanno condiviso gli stessi principi:
Il nucleo fondatore della Comunità degli oliveti secolari di Puglia è l’azienda agricola di questa scuola, la coop. Libera Terra Puglia insieme ad altre aziende olivicole.

Questa comunità di olivicoltori biologici promuove il proprio olio con la menzione speciale “da oliveti secolari di Puglia” nel rispetto della legge ragionale sulla tutela e valorizzazione del paesaggio degli olivi monumentali pugliesi.

La Comunità di olivicoltori opera nella piana degli ulivi secolari nel rispetto di alcuni principi fondamentali da condividere:

a. il principio della sostenibilità nel rispetto delle sue tre accezioni: ambientale, economica e sociale;

b. lo sviluppo locale basato sulla legalità dell’impresa, sulla sostenibilità sociale, ambientale ed economica, sulla convivenza civile e sulla giustizia sociale;

c. l’adozione di metodi di agricoltura biologica per la gestione degli oliveti;

d. la tutela e la valorizzazione del paesaggio degli oliveti monumentali di Puglia e del suo patrimonio ambientale e culturale, attraverso la promozione dell’olio extravergine di oliva degli olivi secolari di Puglia ottenuto da metodi di agricoltura biologica;

e. il mantenimento dell’oliveto tradizionale, senza rinfittimenti che ne snaturano l’aspetto originale (secondo la legge regionale n. 14 del 2007 il carattere di monumentalità può attribuirsi agli oliveti che presentano una percentuale minima del 60% di piante monumentali);

f. la tracciabilità dell’olio extravergine di oliva ottenuto esclusivamente da piante censite delle cultivar Ogliarola salentina e Cellina di Nardò che si identificano con le piante monumentali;

g. la gestione sostenibile del suolo attraverso il ricorso a interventi conservativi dello stesso (inerbimento controllato, sfalcia-trinciatura, ecc.) al fine di evitare l’innescarsi di fenomeni erosivi, di riduzione della sostanza organica, di erosione della biodiversità vegetale, e vietando forme di distruzione del profilo del suolo e del rapporto con i banchi calcarei sottostanti attraverso forme di spietramento e macinazione dei banchi calcarei;

h. la corretta gestione delle piante secolari attraverso giuste potature che evitino il drastico contenimento della chioma;

i. la costituzione di un armonico rapporto tra l’uomo e la natura nel rispetto delle tradizioni e dell’identità economica, gastronomica ed agricola del territorio;

j. la costituzione del Parco Agrario degli Ulivi Monumentali della Piana olivetata compresa nei Comuni di Fasano, Ostuni e Carovigno.


Il nucleo fondatore della Comunità degli olivicoltori bio del Parco Agrario degli Ulivi secolari risulta essere l’azienda agricola dell’Istituto Tecnico Agrario “E. Pantanelli” di Ostuni, la coop. Libera Terra Puglia e quattro aziende olivicole.
Alla Comunità possono accedere imprenditori agricoli le cui aziende olivicole tradizionali ricadono nel comprensorio dei Comuni del Parco Agrario (Ostuni, Carovigno, Fasano e Monopoli) e che intendono promuovere un modello di agricoltura sostenibile e rispettoso dell’ambiente e del paesaggio agrario che da secoli caratterizza il nostro territorio.

L’Istituto ha avviato infatti un percorso di diffusione di modelli aziendali ispirati ai principi imprenditoriali operanti nel rispetto della legalità, della sostenibilità, dell’agricoltura biologica, della tutela del paesaggio agrario, con particolare riferimento a quello degli olivi monumentali di Puglia. In tal modo l’Istituto si è posto come soggetto propulsore sul territorio per contribuire ad innescare, nei propri studenti e negli olivicoltori del comprensorio, la voglia di riscatto, di giustizia sociale, di legalità e di sviluppo sostenibile individuando nella Coop. Sociale "Terre di Puglia - Libera Terra” il soggetto con cui intraprendere un percorso comune per un’efficiente gestione imprenditoriale dell’azienda agraria dello stesso Istituto.




Fonte: Gianfraco Ciola

di T N