Bio e Natura 17/10/2009

Conseguire la sicurezza alimentare in tempo di crisi. E un obiettivo: parlare ai consumatori

Il riscontro di una tavola rotonda negli appunti di Enzo Lo Scalzo. Si passa da concetti accademici di tecnologia agronomica e pastorale a considerazioni maltusiane


L’atteso appuntamento si è svolto a Milano lo scorso 3 ottobre, presso la sede dell’Umanitaria. Il tema della tavola rotonda era incentrato sulal sicurezza alimentare in tempi di crisi.

Alle 10.45 si aprono i lavori. Il presidente dell’Umanitaria Dr Amos Nannini riflette sul significato dell’evento. La “semina di cultura” era il concept della donazione del fondatore della Società Umanitaria, Riccardo Bauer, a fine ‘800, poco dopo l’inizio del Regno d’Italia.

L’accostamento della tavola rotonda si realizza in occasione della presentazione delle opere d’Artista sul tema “Il seme”: seme di sapienza, seme di cultura, seme di partecipazione, seme di solidarietà.

Apro i lavori con le prime 15 cartelle della presentazione richiamando soprattutto il significato della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Non si svolge solo a Milano, o nel territorio ambrosiano, ma è quella del mondo che va tenuta sotto tiro, obiettivo della destinazione delle riflessioni applicabili o estensibili globalmente, derivabili sia dal riferimento del pensiero mondiale sul tema che dalle esperienze e capacità di trasposizione d’esperienze che i relatori portano dall’analisi degli stadi del percorso che il cibo fa dai campi e dalle acque, alla tavola e al corpo e salute dei consumatori.

In sequenza trovano spazio di citazione studi provenienti dall’Europa, studi per iniziativa della Commissione Onu e della World Bank, saggi del National Geografic, che rispecchiano le basi scientifiche, socio economiche e di indagini di carattere multi-disciplinare.
Si passa da concetti accademici di tecnologia agronomica e pastorale a considerazioni maltusiane, dalla sperimentazione con più o meno successo nel tempo e nello spazio delle “rivoluzioni verdi” del 20° secolo alle testimonianze e validità d’innovative idee di trasferimento d’esperienze di nicchia da adattare al territorio, alla tradizione evolutiva delle popolazioni, fino a travolgere in alcuni casi il senso del successo con eccessi di rese e prodotti...

Episodi della storia dell’alimentazione negli Stati Uniti, in Africa, in India, in Cina poco diffusi nell’informazione leggibile del nostro paese, passano spesso nei media confusi con messaggi e clamori presentati da tesi di parte. Per questo motivo, data la prevedibile assenza di pubblico e quella di addetti ai lavori, cioè la stampa, ho lasciato alla libera lettura “post conferentiam” del contenuto delle altre cartelle di riflessione, senza influenzare oltre la libertà dei relatori al taglio da dare alle proprie presentazioni, legate secondo gli stili delle professioni e alle esperienze di ciascuno. Ma ero preoccupato dell’assenza, preavvisata, dei due comunicatori della grande stampa, del Corriere della Sera e del Il Giornale, il primo ricco per risorse umane capaci di uscire dalla mischia italo-campanilistica e sconfinare negli spazi del pianeta, il secondo padrone convincente della comunicazione in campo di “gastronomia”, nicchia di lusso e comunque anello della filiera che porta il tema alla tavola di qualità, o del piacere di alimentarsi e di godere il gusto.

Mi riferiscono alla “comunicazione” accessibile ai consumatori, d’ogni classe e territorio geografico, in tutti i paesi del mondo. Per essere accessibile, la “comunicazione” e i suoi “comunicatori” devono apparire credibili e quindi portatori di luce sulle pagine grigie o buie. Come delegato della Lombardia di Asa (Associazione stampa agroalimentare), ho ritegno nel criticare la capacità professionale dei nostri soci e comunicatori, iscritti o meno all’ordine, ma non posso che unirmi al coro che porta a stimare che in media l’informazione del nostro paese appaia poco affidabile, poco trasparente quanto più tocca argomenti scientifici e tecnologici in ogni materia, e si adagi su notizie approssimate o poco adatte nella capacità di contribuire a programmi di formazione aggiornati al sapere, moderni.

Sono state presentate come relazione centrale del percorso del cibo, le molteplici attività dei Mercati generali milanesi, a opera di Nicola Zaffra, della Sogemi. Tali attività costituiscono un esempio positivo di un servizio di trade del cibo con le materie prime dell’alimentazione di una dinamica metropoli europea, Milano.
I mercati milanesi sono gemellati con Osaha (massimo mercato mondiale del pesce) e con Melbourne (il più dinamico mercato Australiano, collegato con nicchie di qualità dei mercati del mondo), siti ove il tema della sicurezza nella filiera agroalimentare ha ricevuto chiara e dettagliata attenzione.
La rassegna delle pratiche d’igiene e sicurezza è stata dettagliatamente percorsa con il supporto di slide (inserite in CD) a partire dalle specialità dei mercati (Mercato Ittico, Mercato Avicunicolo, Mercato Carni, Mercato Floricolo), superfici e volumi, pacchetti delle regolamentazioni in vigore, considerazioni sul “Pacchetto Igiene” che riordina e semplifica la normativa comunitaria, definisce schemi e procedure universali, e stimola riflessioni su Tracciabilità/Rintracciabilità, Etichettatura e Informazioni al consumatore.

L’esperienza di emergenze alimentari e della carenza di informazioni affidabili per fornitori e consumatori fatta da pochi anni di crisi è stata occasione di complicazione per il lavoro degli organismi di controllo tale da rimettere in discussione intere aree di mercato: flessione della domanda e abbassamento del grado di fiducia del consumatore sono riferimenti rilevanti e sostanziosi rilevati tra gli effetti e la risonanza del problema riscontrati nelle fasi critiche di “mucca pazza” per tutto il comparto delle carni rosse!
Una reazione immediata si è convertita sulla riproposta dei concetti di “controllo di qualità” che si sono rinforzati in “garanzie di qualità”, alimentare, intervenendo in maniera preventiva lungo il processo produttivo per tranquillizzare il consumatore e ricuperare la corretta immagine di prodotto sano e buono.
Per le istituzioni ed associazioni di categoria i progetti rivolti al perseguimento della promozione e diffusione della cultura della qualità e della sicurezza alimentare rappresentano opportunità di collaborazione e maturazione di esperienze socialmente vivaci.

Lo stesso traguardo di Expo 2015 può essere inteso come occasione per valorizzare l’approccio più razionale ad una alimentazione sana e corretta, proprio attraverso la diffusione della qualità e della sicurezza alimentare, quali caratteristiche preliminari alla commerciabilità di ogni genere di cibo.

La professoressa Claudia Balzaretti, responsabile della qualità di Milano Ristorazione, docente all’Università di Milano, facoltà di Agraria, autrice emerita di pubblicazioni e saggi sul tema della giornata, è intervenuta su sicurezza alimentare nella ristorazione collettiva: la scuola.
Dopo lo scenario del centro di raccolta e distribuzione dei mercati generali milanesi, due sono i consumatori importanti lungo la filiera, la ristorazione collettiva e le altre forme di somministrazione e ristorazione d’ogni genere di esercizi di ristorazione privati.
Milano Ristorazione Spa è una società del Comune di Milano, operativa dal 1 gennaio 2001, che fornisce il servizio di ristorazione a nidi d’infanzia, scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di I grado, case di riposo, anziani a domicilio, case vacanza e centri di prima accoglienza.
I numeri ed i servizi sono significativi: 82.000 pasti preparati e serviti al giorno, 9.500 tonnellate di derrate alimentari lavorate l’anno, un centro accoglienza notturna, quattro Rsa (residenze speciali per anziani), cinque centri di prima accoglienza, undici Cma (centri multiservizi anziani), ventinove punti di consegna per pasti ad anziani, ventinove centri cucina, 132 scuole private servite di derrate, 119 furgoni per il trasporto del pasto, 185 asili nido, di cui 71 con cucina interna e 114 serviti, 475 refettori serviti di cui 146 primarie, 178 scuole d’infanzia comunali, 22 scuole d’infanzia statali, 81 secondarie di I grado, 16 scuole private, 5 clienti terzi, 27 servizi speciali, 16 automezzi refrigerati per il trasporto derrate crude, 965 dipendenti tra cuochi, addetti mensa e ai servizi tecnici e panificio, 800 addetti alla distribuzione dei pasti, 2.800 diete sanitarie (diabetici, celiaci, multi allergici ecc.) preparate al giorno, 4.200 diete etico-religiose (vegetariani, altre confessioni ecc.) preparate al giorno, 69,8 milioni di euro il fatturato nel 2007, 12 milioni di euro investiti nel 2001-2007 per rinnovare impianti e cucine

Per Milano Ristorazione, la sicurezza alimentare, non significa solamente “garanzia” che ciò che si mangia non danneggi la salute. Il concetto di qualità degli alimenti è decisamente più complesso: esso, infatti, non comprende soltanto la qualità igienico-sanitaria, ma pone attenzione alla qualità nutrizionale dei prodotti, alla loro qualità sensoriale, nonché alla qualità ambientale dei processi di produzione, trasformazione, preparazione, consumo dei cibi e all’interazione stretta che si deve creare con il consumatore.

Nel caso specifico, la ristorazione scolastica va intesa come momento educativo, culturale e sociale. Per garantire tutto ciò, è necessario mettere sotto controllo l'intero processo di produzione degli alimenti “dal campo al piatto”, gestendo in ”qualità“ ogni fase. A tale scopo, le regole di fornitura di beni e servizi da parte di Milano Ristorazione, sono contemplate in documenti, processi e procedure con riferimento sia alla normativa per gli acquisti pubblici, sia ai regolamenti aziendali. Tali regole, riguardano sia le caratteristiche dei prodotti e dei fornitori, sia le modalità di svolgimento dei servizi e comprendono: albo dei fornitori, capitolati, schede merceologiche dei prodotti, piano di controllo.

L’obiettivo delle regole di fornitura, è quello di garantire la qualità delle derrate, la sicurezza alimentare dei clienti, il valore economico degli acquisti effettuati. I capitolati descrivono, in modo particolareggiato, le modalità di fornitura d’ogni prodotto o di un servizio, consentendo così l’applicazione di meccanismi di controllo e di misurazione degli standard di qualità prestabiliti.
Suddetti documenti, indicano sia le modalità di misurazione e di collaudo delle prestazioni, sia penali, cauzioni, assicurazioni a carico dell’azienda fornitrice a garanzia di Milano Ristorazione.
Di notevole rilevanza, fra le numerose attività della società, risultano essere le attività educative sviluppate da Milano Ristorazione attraverso la realizzazione di una serie di proposte rivolte alla formazione delle famiglie e degli utenti. Tali iniziative, rivolte ai fruitori del pasto, mirano al loro coinvolgimento attraverso momenti di gioco e di intrattenimento informato.

Il progetto “Più frutta, più verdura!”, giunto al quinto anno scolastico, è un percorso per la promozione di frutta e verdura nelle scuole dell'Infanzia comunali e statali. Si articola in iniziative di formazione rivolte agli insegnanti, laboratori di cucina, realizzazione di orti scolastici per gli alunni, partecipazione delle famiglie e festa finale. Il progetto segue l’anno scolastico. Ogni anno sono coinvolte mediamente una trentina di scuole con la partecipazione di oltre 1.400 bambini.
Invece, il Laboratorio dei sapori, progetto educativo rivolto ai bambini delle scuole primarie e secondarie di Milano, ha il duplice obiettivo di insegnare ad assaggiare e a consumare il pasto consapevolmente.

Articolazione del progetto d’educazione del gusto è materia di fondamentale interesse per l’educazione dei bambini... destinati ad una durata di vita che oggi si stima intorno ai cent’anni!
Il progetto si articola in un incontro formativo nel corso del quale vengono presentate le modalità per assaggiare il pasto e la scheda per la rilevazione dei giudizi, in modo da giungere a una valutazione consapevole. Successivamente, in refettorio, i bambini consumano il pasto e compilano la scheda di valutazione esprimendo i propri pareri su gradibilità, aspetto, sapore e odore di ciò che Milano Ristorazione produce e distribuisce a una clientela ampia e composita.

Una fase di studio preliminare ha consentito di fare il punto su quello che si percepisse in termini di alimentazione e della sua qualità: l’indagine ha rilevato, con una risposta di circa il 50% ai questionari, quanto sapessero le mamme, le maestre, l’ambiente familiare e quanto fosse percepito dall’ambiente esterno. Imparare quanto si sa prima di insegnare... è stata una decisione che meriterebbe riflessione per indagini analogamente fondamentali e un assessment “consapevole” dello stato di salute della società.

“L’Orto a scuola, il Laboratorio di cucina per bambini, Genitori e nonni, sono alcune delle tappe più significative di questo percorso, fondato sulla partecipazione e il coinvolgimento delle famiglie, che molti hanno definito: “divertente, educativo e stimolante”. Emerge, così, il grande impegno di tutti nella tutela della salute e del benessere di bambini e bambine.” Esemplare la pubblicazione di sostegno a frutta e verdure, scaricabile da <link esterno>

E’ interventuo inoltre Ignazio Ravasi, presidente del Consorzio Parco Nord Milano, che ha ricevuto in aprile la visita di “Arte da Mangiare” e degli artisti da cui ha ricavato idee ed entusiasmo per l’aspetto del suo territorio, la configurazione ad orti di piccole dimensioni caratterizzati da colture di fiori ed ortaggi di interesse paesaggistico.
Il Parco Nord di Milano è un grande parco inserito nella città e nel suo hinterland che ha riqualificato a verde aree, un tempo industriali o incolte, in cui sono già riqualificati oltre 350 ettari, su 620 di superficie, comprendenti boschi, prati, una collina, specchi d'acqua, viali alberati e aiuole.
il Parco Nord Milano ha avuto fin dal passato una destinazione tipicamente agricola, come confermato dalle mappe del Catasto Teresiano (1722 - 1784), con zone di rifugio per specie vegetali e animali, legate a corsi d'acqua quali il Seveso e il canale Villoresi.

Per quel che riguarda le piante erbacee ciò è vero ancora oggi: specie quali anemone nemorosa, galanthus nivalis, scilla bifolia, ranunculus ficaria, viola odorosa, si rinvengono intorno alle aree sopramenzionate in virtù della presenza di un suolo poco modificato nel tempo e quindi adatto per ospitarle.
L'opera di rimboschimento iniziata nel 1983 ha dato il via alla riqualificazione naturale di una porzione di territorio del Milanese, nel senso di avviare un processo di continuo arricchimento del patrimonio vegetale ed animale.

E' significativo il fatto che, all'interno delle zone di rimboschimento, molte delle piante messe a dimora, hanno iniziato a riprodursi spontaneamente tramite disseminazione naturale: giovani piantine di farnia, orniello, acero, ciliegio, biancospino, rosa canina, sanguinello, sambuco, salice ed altro, hanno in alcuni casi superato il metro di altezza

Il Consorzio ha in vigore un regolamento ancora legato ad uno sviluppo naturalistico: l’incontro con gli artisti di Arte da Mangiare e con la Tavola Rotonda sulla Giornata Mondiale dell’alimentazione potrebbe aprire ipotesi di opportunità di sfruttamento consortile degli orti esistenti non solo per abbellire ma anche per nutrire in parte il territorio metropolitano. Una riflessione potrebbe essere fatta particolarmente sotto la spinta di prodotti a km zero e di qualità.

Attualmente il regolamento impone particolari vincoli sull’attività e iniziative. L’orto in città potrebbe rientrare in uno scenario non lontano che le risoluzioni legate alle riflessioni su Milano Expo 2015 potrebbero fare emergere.




E’ intrevenuto inoltre Matteo Scibillia, presidente del Consorzio Cuochi di Lombardia. L’intenzione del coordinatore della Tavola Rotonda era di acquisire la testimonianza e riflessione di un importante consumatore pubblico, come Milano Ristorazione, e di un gruppo appena emerso ma già in attesa di costituire rappresentatività trasversale della ristorazione privata, di qualità, che chiamerei “gastronomica”. Riunita nel recentissimo Consorzio aperto a tutte le espressioni collegate, tra cui anche la produzione e lavorazione di prodotti tipici della regione, esprime un esempio della ricchezza della gastronomia italiana in confronto dinamico con ogni altro paese del mondo.

L’intenzione dell’intervento alla Tavola Rotonda era in linea con il tracciato del percorso del cibo, ma si è dispersa sull’assunto che “qualità gastronomica” significa attenzione, cura, aggiunta di costi in più, perché di fatto gli esercizi di somministrazione devono eseguire per legge lo stesso compito delle industrie di trasformazione e del trade. L’applicazione si aggiunge come costo fisso in più rispetto al compito primario di provvedere alla soddisfazione del gradimento del cliente, per il suo piacere con attenzione imprescindibile alla sua salute.

Il raggruppamento di questi esercizi si sente gravato da costi di gestione ampiamente variabili per territorio e per applicazione dei regolamenti riferibili al rischio di qualità legata alla erraticità e frivolezza della domanda, poco chiaro all’opinione pubblica. I costi fissi si contrapongono alla mentalità diffusa che la spesa in un ristorante dipenda solo dalla ricercatezza delle materie prime...
In parte questi concetti si riprenderanno come argomenti di dibattito più volte, di quando in quando sfiorati da qualche accenno a posizioni polemiche fuori tema...

La signora Maria Mariangeli è ristoratrice indipendente innovatrice, emergente, convinta di avere aperto una via innovativa di cucina buona e salutare, capace di rientrare nei canoni della cucina della tradizione ma di segnalarsi per originalità all’interno del filone storico ipico tdella dieta mediterranea, a costi corretti, con una spiccata dipendenza dall’ “amore per il cibo e per il cliente” e da una conoscenza ancestrale della salubrità dell’apporto nutrizionale dei prodotti naturali della terra e del mare.

La genesi e il successo di “Muscolo di grano” è episodio che ha superato 14 mesi di vita e che rappresenta una risposta alla crisi di mercato. Nella ristorazione tradizionale il successo è basato sulla trasmissione di sapori e di saperi con contorno di amore e di felicità. Sembra poesia, invece è realtà pratica, successo e soddisfazione di dimensioni umane, stimolo e testimonianza di una scuola di pensiero latina.

Lo scambio d’opinioni con la corrente dominante della cucina di qualità e di costo è automatico, ma ancora una volta “Topolino o la nuova Cinquecento” dimostrano che si può fare, con simpatia e trasparenza “qualità” come la “Rolls”. In questo caso anche la stampa cittadina si è accorta, ma con ritegno, dell’indipendenza della proposta e delle difficoltà di divulgazione superate con pazienza solo con il passa parola... e l’intelligenza della semplicità di comunicare con il gusto!

Seme biologico o naturale - Un relatore forzatamente assente ma che ha contribuito allo scenario della nutrizione con la proposta del suo gruppo e la commercializzazione di prodotti di agricoltura biologica è stato il Dr Piergiorgio Maestro, PdG della società Ecomarket. La multinazionale opera a monte di un mercato di consumatori che, come Muscolo di grano, abbracciano missioni di ristorazione collettiva e privata il più possibile “biologica”. Si sono incontrati e piaciuti, come è capitato a me stesso.
Il contributo al tema? L’esempio nasce dalla tradizione, dalla naturalezza delle materie prime, grano e lenticchie, dalla versatilità delle trasformazioni perfettamente controllate e scevre da fattori di rischio, dalla conviviabilità del locale e dalla disponibilità umana delle gestrici del locale. Un miracolo all’italiana, o meglio, alla pugliese, origine del gruppo muliebre di gestione.

Parchi e orti sono trattati spesso, anche nella stessa data, da vari redattori dei mass media, tra cui il Corriere della Sera, citato all’inizio dell’agenda: per buona memoria, l’amicizia di Milano con gli “orti”, toccata come esempio di alimentazione sana in un ambiente metropolitano dal Dr Ravasi, è condivisa non solo per simpatia ma per convinzione personale da tutti. Tenuto conto del peso infinitesimale del contributo attuale alla domanda, ma di qualcosa di più in futuro, tutto è insito nella caratteristica di qualità quale è la “freschezza” di prodotto e l’immunità da degradazioni che gravano lungo la filiera logistica della raccolta e distribuzione.

Anche il concept del Master plan di Milano Expo 2015 acquisirebbe popolarmente un suo significato realmente positivo se la condivisione del progetto avvenisse con la partecipazione di buona parte dell’opinione pubblica, capace di capire quanto si sta dicendo, quella a cui non vengono dati in genere né microfoni né ripetitori. Il concetto s’incrocia con il timore della perdita delle tradizioni che hanno destato naturalmente l’interesse di Unesco e la emissione di grida d’allarme sul trend apparente di disinteresse che viene a crearsi da parte dei più giovani, sostenuti da altro appeal d’attenzione ad apparenti fantasmi, innovativi ed allettanti, ma a elevato fattore di rischio, difficilmente adatti ad essere trasmessi ai paesi emergenti più poveri. Corsa all’inappetenza e neuro-chimica sono i più perniciosi, con alcol e altre sostanze artificialmente distruttrici di bios.

Bambini e l’alimentazione infantile sia scolastica che in famiglia è la cura iniziale di maggiore impatto. Tema che ha suscitato qualche richiamo alla perplessità scientifica da campagne di sottostima delle tradizioni di alimentazione più antiche e di proposta di semilavorati e prodotti finiti da produzione industriale attraente. La tecnologia di produzione di alimentazione semi artigianale è altrettanto prevalentemente derivata oggi da materie prime artificiali e sintetiche, ripetitività di sapori, tecnologie competitive, trasportabilità e favorevole logistica rispetto ai prodotti di campo o di orto, ma anche di stalla, cortile e di bosco, che richiedono complessità di controlli e contromisure territorio per territorio. Particolare oggetto di contrapposizione è la facilità con cui hanno preso campo e credibilità le attribuzioni di malesseri da alimentazione che vengono fatti passare spesso come “intolleranze”. Di questa definizione forse ne approfitta sia la comunicazione che il senso comune (common sense anglosassone) poco allenato delle famiglie che si auto-convince con messaggi lusinghieri e non tiene conto più nella rara pratica moderna dei paesi e nella società ricchie della ragionevolezza e credibilità delle sollecitazioni.

Prospettive e risultati del dibattito
Il tema principale della Giornata Mondiale dell’Alimentazione può ritenersi trattato alla Tavola Rotonda solo con una limitata padronanza del problema a carattere internazionale e globale e ad una corrispondentemente lacunosa condivisione, ancora poco diffusa nell’opinione pubblica, della gravità dell’evoluzione di momenti critici di carestia sul Pianeta. Gli esempi di creatività e metodo nell’applicazione delle contromisure è ancora allo stato di semplice incubazione.

Tecnologie alimentari innovative, applicazioni sul campo dell’osservazione spaziale satellitare in parallelo all’osservazione a terra dei principali fattori di conservazione, sviluppo o esplorazione di nuove risorse, sulla terra e nelle acque, devono fare ancora molta strada prima di diventare utili strumenti di applicazione giornaliera. La ricerca sta interessando centinaia di esperti e scienziati in incontri di cross-fertilisation internazionali. Dovremmo divulgarli più efficacemente, stimolare focolari d’idee. Nicchie di prova!
Lo scenario è troppo vasto per affrontare anche superficialmente i programmi in fase di esplorazione per iniziative di Unesco, Esa, ad esempio nei paesi emergenti sulle risorse d’acqua e sulla desertificazione. Sapere quanto sappiamo ed essere convinti di quello che sappiamo sarebbe già uno stadio di approccio avanzato per un’ipotesi di valutazione ed evoluzione delle esperienze finora fatte dall’uomo. Fare ordine sarebbe un risultato molto positivo e ricercare territori di paesi considerati poveri ma idonei per ciascuna applicazione di esperienze promettenti, sarebbe un ulteriore stadio di priorità strategica vincente. Preceduto dalla costituzione in gruppi di lavoro multi-disciplinari, della sapienza e conoscenza della cultura mondiale, dall’antropologia alla storia, dalla geologia alle scienze della Terra, avrebbe un impatto positivo sulla società terrestre per una sua saggia maturità.

E’ mio parere personale, condiviso con rare espressioni di opinioni mediatiche, che l’esplorazione spaziale sul pianeta sia anche praticamente un alleato fortissimo, disponibile da poco più di una decina d’anni, per lo sfruttamento civile del potenziale del pianeta. Si tratta di un’era, come lo divenne lo sfruttamento dell’energia nucleare, promettente dopo pause di riflessione e di studio, atta a risolvere buona parte dei problemi man mano incontrati.

Se la Tavola Rotonda “Il seme” all’Umanitaria non si è sentita di scegliere e sostenere proposte innovative di superamento della crisi alimentare, come persona non mi dispiacerebbe sostenere la candidatura del miracolo mediterraneo nei costumi alimentari da implementare ove la natura lo consenta. Con l’ipotesi sarebbe conseguibile l’obiettivo per il 2050 di avere la chance di risolvere i problemi d’accesso a risorse innovative. L’utilizzazione d’osservazioni satellitari e di esplorazioni appropriate negli abissi oltre che sulla terra, è metodologia da addizionare al perfezionamento in corso di tecnologie di coltivazione anche in altura, di estensione di allevamenti a condizioni ambientali meno gravose dell’allevamento intensivo: tali scelte possono avere ancora alcuni punti di efficienza da guadagnare.

L’Europa dispone di pochissimi territori recuperabili alla produzione di alimenti ed i mari interni dimostrano una crisi di capacità di riserve di alimenti anche nelle profondità marine. Il Cnr ha studi in corso, condivisi ormai a livello internazionale globale, per un ricupero di sostenibilità della pesca che da qualche lustro sta dando avvisi seri di guardia. Esa e il consorzio delle nazioni avanzate sono impegnati ad investire in conoscenza e osservazione: stiamo passando dalla lente al microscopio. Oggi la scienza dei materiali sa come gestire dai nano materiali a dimensioni sub microscopiche a intere mandrie, a sciami di volatili e a flottiglie di pesci alla ricerca di aree nuove per sostenere loro stessi.

Se l’opinione pubblica continuerà ad essere tenuta al di fuori di questi concetti acquisiti con l’ausilio della scienza, l’umanità andrà incontro a veri ostacoli insuperabili. La curva d’incremento della popolazione ha dimostrato finora che la sua crescita è legata a una molteplicità di fattori negativi e positivi per cui finora è stata in grado di tenere fronte alle domanda di cibo dopo un tempo ragionevoìe dalla sua manifestazione.
Sarà fondamentalmente amico della razza umana ogni essere vivente raziocinante in grado di apportare contributi al suo controllo “in sicurezza”.


di Enzo Lo Scalzo