Eventi 22/11/2008

Assaggi d’arte, un percorso a 360 gradi tra suggestioni e sensazioni

Durante l’inaugurazione, il visitatore potrà assaporare, simultaneamente alla visione dell’opera artistica, diversi gusti e tipi di cioccolato. Una ricerca di armonia tra vista, gusto e olfatto


Assaggi d’arte è una mostra cura di Valentina Zolla. Un evento con 15 artisti e inedite multiformità espressive.

I nomi? Marco Antonio Abbagnara, Luke Andrews, Bruno Beccaria, Gianpiero Castiglioni, Giuseppe Cattagni, Francesco Cinelli, Federico Cittaro, ClitoRossoDR, Maria Grazia Costa, Maria Rosaria Grassi, Stefania Gubbiotti, Masot, Elisabetta Pieroni, Gian Reverberi, Kai Wille.

Il periodo? Dal 27 al 30 novembre. A Como, nella Chiesa di San Francesco in
Largo Spallino, 1.

L'inaugurazione è per giovedì 27 alle17. Per l’occasione sarà realizzato un percorso degustativo gratuito con assaggi di cioccolato in abbinamento alle creazioni artistiche e un dolce e caloroso brindisi di benvenuto a tutti i partecipanti.

Orari mostra: giovedì 17.00 – 20.00, venerdì, sabato, domenica 10 – 12.30, 15.30 – 20.00
L'ingresso è libero. La mostra è in collaborazione con il Comune di Como, VZ Comunicazione e con il sostegno di Monsieur Chocolat.

Una nuova proposta artistica
"Assaggi d’arte" vuole essere un evento culturale insolito, una nuova proposta artistica svicolata alla tradizionale fruizione di un’esposizione d’arte.
All’interno della rinomata e maestosa location della Chiesa di San Francesco a Como, sarà possibile visitare una mostra collettiva secondo una nuova prospettiva, coinvolti a 360° e in prima persona con l’impiego di tutti i cinque sensi.
15 artisti provenienti dall’Italia, dalla Svizzera e dagli Stati Uniti sono stati invitati a partecipare a questo particolare evento di multiformità espressiva, selezionati secondo criteri di valenza artistica e per la loro peculiare capacità di proporre inedite rappresentazioni simboliche della realtà universale.

Durante l’inaugurazione un percorso degustativo condurrà il visitatore alla scoperta della sensazione, dando modo di assaporare simultaneamente alla visione dell’opera artistica diversi gusti e tipi di cioccolato; in questo modo secondo un attento criterio sensoriale verrà accentuato il coinvolgimento, realizzando una vera e propria armonia a 360° tra vista, gusto e olfatto.

Per un lungo fine settimana Como sarà il palcoscenico di contaminazioni artistiche, specchio di interpolazioni culturali e catalizzatore di percorsi artistici differenti. Un’occasione unica per ammirare uno scorcio del panorama artistico italiano concentrato in un percorso espositivo molteplice e suggestivo.

GLI ARTISTI

Marco Antonio Abbagnara (Gallarate) graffianti interrogativi traspaiono dall’interpretazione sperimentale dell’immagine, mille domande irrisolte perdurano nell’animo. Il concettualismo e il colore si impadroniscono della lamiera, il calore e il gesto pervadono la lastra raccontando contraddizioni della realtà circostante.

Luke Andrews (New York), tocchi di colore saturano la tela, trasponendo toni caldi come in un caleidoscopio metropolitano. La barriera della prospettiva si plasma in un giovane linguaggio contemporaneo ricco di trionfi di luci e di favolistica bellezza.

Bruno Beccaria (Varese) in ampie campiture si realizza l’esaltazione della natura celebrata in un big ben coloristico dove l’universo è filtrato dalla sensibilità profonda dell’artista; movimenti e intrecci sinuosi danno vita a contrasti coloristici che catturano lo sguardo e emozionano l’anima.

Gianpiero Castiglioni (Varese) simmetriche elaborazioni create nel legno sprigionano volumetrie e geometrismi, declinati nelle molteplici sfumature di color rosso ruggine che traslano nel tridimensionale l’antica tecnica dell’intaglio.
Catturato dalle prospettive e dalle assonanze, lo sguardo è carpito in rigorose maglie geometriche.

Giuseppe Cattagni (Gallarate) un espressionismo materico esistenziale, talvolta superato per sconfinare nel surreale, proponendo interpretazioni e rappresentazioni altamente evocative. L’albero come evocazione della precarietà umana che non ammette illusioni in un percorso di metamorfosi figurativa.

Francesco Cinelli (Firenze): una performance d’arte “mixando” colori acrilici, laminati decolorati, anilina, e la figura umana all’interno della creazione. La camaleontica metamorfosi della sagoma antropomorfa rappresenta la sinergia tra la pittura e lo spazio, un incontro dinamico tra l’attimo artistico e lo spettatore, rapito e catturato completamente dalla creazione.

Federico Cittaro (Udine) il colore e i segni dell’astrattismo figurano come produzione di un percorso non mimetico, non rappresentativo; il distacco dalla poetica di allusione al reale verso la ricerca dell’interpretazione simbologia del concetto , emozione nella libertà di ciascuno di coglierne un significato personale.

ClitoRossoDR (Bari) paesaggi contemporanei intrappolati in geometrismi di colore tracciano illusioni ottiche come lontani effetti di “fata morgana”, a rappresentare in scenografie di quinte teatrali la realtà metropolitana.
Colori accesi e violenti nelle rigorose campiture e nelle pennellate decise, che fissano la rappresentazione nell’attimo.

Maria Grazia Costa (Como) armonizzazioni non-formali ci interrogano sulle inquietudini del nostro tempo e catturano esperienze intellettuali costringendole in astrazioni di spazio e di tempo. Ogni gestualità diventa assioma e monito di un forte legame tra passato e presente in una pittura moderna non convenzionale.

Maria Rosaria Grassi (Viterbo), ecco la sinuosità delle forme e il colore dirompente delle sfumature, traslati in una dimensione incantata come di una foresta tropicale; l’intreccio di cromie contaminate dall’uso polimaterico delle pietre e di luminescenze dorate trasformano la bidimensionalità della tela in un intreccio di astrattismo istintivo.

Stefania Gubbiotti (Perugia) la meditazione sulla forza vitale che pervade il tutto crea nelle tele la sintesi tra micro e macrocosmo, con forme vibranti ed evocative come rappresentazioni dell’infinito. Il rigore compositivo viene travalicato dall’energia e dalla materica densità spaziale delle opere.

Masot (Milano), la gestualità dell’istinto marca la tela, rappresentando l’anarchico impulso artistico mai incluso in preconcetti accademici e di stile, in continua esplorazione verso contaminazioni esterne. Diversi soggetti, molteplici approcci per esprimere il vigore dell’ispirazione, lasciata libera e incontaminata, mai ricondotta a regole espressive.

Elisabetta Pieroni (Varese): attraverso l’arte del plasmare suggestivi impasti di terre si rivela la sensibilità profonda dell’artista, innescando intrinseche magie di cromie e forme. Solide strutture di ceramica, nella rappresentazione di soggetti prediletti, fanno da eco come a una favola antica, quasi trasposizione di antiche leggende rappresentate in visioni di forme e paesaggi lontani.

Gian Reverberi (Fidenza) un’architettura in cui elementi portanti e tridimensionali si combinano con panneggi di tessuto, trasformando reali geometrie in tracce di interiorità. La metafisica della forma si esprime in strutture dinamiche e armoniche di intenso lirismo, costruzioni delicate in continua progressione.

Kai Wille (Ascona - Svizzera), la reinterpretazione fisiognomica della figura umana è delimitata da compiture precise di colore, in equilibrio tra il pieno e il vuoto, come frattali di spazio reale. I volti sono la trasposizione di dubbi e interrogativi interiori dell’animo umano, resi con vortici di non colore e schegge di colore nero che definiscono la fugacità della personalità umana.


L’evento è realizzato da VZ Comunicazione in collaborazione con il Comune di Como e con il sostegno di Monsieur Chocolat.



Fonte: Valentina Zolla

di C. S.