Mondo 03/02/2007

IL MAROCCO OLIVICOLO DIVENTERA’ UN TEMIBILE CONCORRENTE, AUMENTANO LE SUPERFICI E MIGLIORANO I FRANTOI

Oltre il 50% dell’arboricoltura marocchina è olivo. L’attuale produzione nazionale media, 50 mila tonnellate di olio d’oliva e 60 mila di olive da tavola, non riflette tuttavia le potenzialità di una nazione in dinamico fermento


Attualmente l’olivo costituisce la principale specie da frutto coltivata in Marocco con una superficie di 590.000 ettari (oltre il 50% della superficie arboricola nazionale). La sua coltivazione gioca un ruolo socio-economico di primo piano nelle diverse zone agricole marocchine. Infatti l’attività agricola di questo settore a livello nazionale dà vita a 15 milioni di giornate di lavoro, vale a dire 55.000 posti di lavoro permanenti e di garantire l’approvvigionamento dei frantoi industriali e tradizionali (rispettivamente 350 e 16.000), così come a una sessantina di industrie per la conservazione delle olive.
In Marocco l’olivo è coltivato in ambienti diversi, in regioni con condizioni climatiche di grande variabilità. ad esempio le precipitazioni piovose vanno 800 a 1000 mm per anno al nord, fino a meno di 200 mm nel sud.
La produzione nazionale media (50.000 tonnellate di olio d’oliva e 60.000 tonnellate di olive da tavola) non riflette tuttavia le potenzialità oleicole delle differenti zone agricole marocchine. La produzione attuale di olio di oliva non arriva a soddisfare che il 16% della richiesta in materia di olio vegetale alimentare.

Segnaliamo che il consumo di olio di oliva per abitante in Marocco è inoltre molto modesto, inferiore a 1 Kg per abitante. In Marocco la produzione di olio d’oliva è destinata al mercato interno ed a quello internazionale. In annate di forte produzione, le esportazioni possono incidere fortemente sul totale della produzione. Nel 2003-2004 ad esempio le esportazioni marocchine di olio di oliva hanno raggiunto circa 30.000 tonnellate. Questa quantità è destinata ad aumentare nel futuro grazie agli accordi di libero scambio firmati ultimamente dal regno del Marocco.

A complemento di quanto sopra si deve segnalare che il Marocco importa annualmente circa 330.000 tonnellate di olio vegetale alimentare per un valore di circa 2 miliardi di Dirhams. In alcune annate il Marocco è indotto a importare olio di oliva per i bisogni nazionali, come pure olive destinate alla conservazione. Da qui l’interesse che è accordato allo sviluppo del settore oleicolo, a mezzo di sovvenzioni, appoggio statale ecc.

Per quanto riguarda l’assortimento varietale marocchino, la struttura varietale è comunemente considerata come limitata a una sola varietà-popolazione chiamata Picholine marocchina. Tuttavia le ricerche condotte all’ENA di Meknès, con l’aiuto di marcatori genetici e morfologici (Ouazzani et al.) hanno permesso di individuare alcune antiche varietà tradizionali (meslala, Bouchouika, Hamrani, Fakhfoukha, Beri Meslal ecc) ed hanno messo in evidenza dei tipi locali con caratteristiche genetiche e morfologiche diverse sotto la stessa denominazione di Picholine marocchina o ‘Zitoun Beldi’. Si tratta di un caso di omonimia nella denominazione delle varietà di olivo coltivate in Marocco. alcune varietà straniere hanno mostrato un migliore adattamento con delle prestazioni agronomiche interessanti. Citiamo a titolo di esempio le varietà Frantoio, Arbequine, Koroneiki, Picual, carolea, Picholina del Languedoc ecc.
Nel corso di questi ultimi anni si nota che la filiera oleicola marocchina è interessata da un dinamismo importante sia per quanto riguarda l’estensione della superficie olivicola che la modernizzazione del settore industriale della trasformazione. In alcune regioni, come ad esempio la regione del Meknès-Tafilalet (antica capitale dell’olivo in Marocco), si è registrato in effetti uno sviluppo importante ed una modernizzazione delle istallazioni industriali. Attualmente, con le ultime innovazioni tecnologiche, la capacità di molitura delle olive è stata valutata a 6.000 tonnellate per giorno. Si è assistito così ad un netto miglioramento della qualità dell’olio di oliva prodotto in Marocco.
Il problema si pone in termini di mancanza di materia prima da frangere che investe attualmente numerosi programmi di sviluppo per la valorizzazione dell’esistente e lo sviluppo di una nuova olivicoltura su moderne basi tecniche per il mercato locale e soprattutto mondiale, che presenta delle opportunità molto interessanti per il Marocco. Questa è una delle sfide attuali della olivicoltura marocchina.

Questi dati traducono abbastanza bene quelle che sono le interessanti opportunità di crescita della filiera oleicola marocchina per la produzione di olio di oliva di qualità per il mercato locale e/o internazionale, tanto più che alcune regioni agricole in Marocco presentano delle opportunità considerevoli per trasformare le loro attività oleicole in un settore dinamico dello sviluppo economico e sociale e di promozione delle esportazioni.

Abstract della lettura del Dr. Noureddine Ouazzani
Accademia dei Georgofili – Sezione Centro Ovest
www.georgofili.it

di T N