Fuori dal coro 27/01/2007

ROBERTA MACCIONI: "E' STATA UNA SFIDA DURA, MA ERA NECESSARIO UN RITORNO ALLE ORIGINI"

Da biologa a enotecaria. Più tardi, però, si innamora a tutto campo del mondo agricolo, fino a diventare produttrice di olio extra vergine di oliva, ma anche di vini ed erbe aromatiche. La parola d'ordine per il domani? Rispetto per l'ambiente e alta qualità delle produzioni


Roberta Maccioni è nata a Pisa. Laureatasi in biologia, ha lavorato per molti anni nei laboratori analisi. Ha poi lasciato il lavoro per occuparsi di un'enoteca a tempo pieno, da cui poi l’innamoramento per l'agricoltura.
E’ diventata sommelier dell’Ais, tanto che la sua voglia di imparare è cresciuta, al punto di ammettere di avere “sicuramente nel Dna questa passione”, anche perché i suoi nonni erano degli agricoltori.

Da quattro anni ha un’azienda agricola di 14 ettari, che ha acquistato con i propri familiari. Vive a tre km da Vinci, la città natale del grande genio Leonardo.
L’azienda era in uno stato di abbandono, con i rovi che ricoprivano i due mila bellissimi ulivi, e la vigna anch’essa da recuperare.
“E' stata una sfida dura – ammette – piena tuttavia di soddisfazioni, perché ora l'azienda è stata riportata all'antico splendore, producendo secondo il metodo dell’agricoltura biologica”.
L'azienda risale al 1620, ed era proprietà del principe Rospigliosi.
Roberta Maccioni ci crede fermamente e nel frattempo ha frequentato corsi per la potatura dell'olivo e quelli per diventare sommelier dell'olio Aiso.
Ha ampliato la produzione, aggiungendo all’ olio extra vergine di oliva, ora anche le erbe aromatiche, quindi gli oli aromatici (unendo l' olio con le erbe), il vino e il passito.



Da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Mi occupo di agricoltura da quattro anni, con grandi soddisfazioni, specialmente per la qualita' dei prodotti che sono riuscita a realizzare.

E’ soddisfatta, perplessa o preoccupata?
Sono tre aggettivi, che mi sono congeniali. Soddisfatta: per l'amore che ho messo per questo lavoro e per i risultati che ho avuto da questo impegno. Perplessa: perché il mondo dell'agricoltura, quello vero, non è capito. Preoccupata: perché le entrate molte volte non coprono i costi di produzione.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi
decenni?

Perché i prodotti agroindustriali, vengono messi a confronto con i prodotti veri, senza pensare a quello che c'è dietro alla realizzazione di quest'ultimi.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Me lo auguro di cuore, però penso che sia sempre più difficile. Troviamo sul
mercato, pomodori e pesto che arriva dalla Cina, olio di natura indubbia, con prezzi stracciati. Dovrebbe esserci un maggiore controllo ed una chiarezza sulle etichette.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
Per tre motivi: passione; un ritorno alle origini per far capire ai figli cosa vuol dire genuino; e perché lavoravo in campo medico e vorrei garantire un prodotto genuino a chi usa il mio prodotto.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Coinvolgente ed affascinante.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Deludenti, fatta eccezione di alcuni operatori.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Rispetto per l'ambiente e massima qualità del prodotto.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
La specializzazione in molteplici proposte, come ho fatto io, guardando solo alla qualità.

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui
ispirarsi?

Ho visitato molte azienda agricole, come Felsina a Castelnuovo Berardenga, le cantine Lungarotti e molti altri. Ho ascoltato la loro storia ed ho visto cosa hanno realizzato, i proprietari sono persone da imitare.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Giovanni Alemanno, ha messo impegno nel suo lavoro. Mi auguro che Paolo De Castro, possa seguire queste orme e migliorarle.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo
confondono?

Penso che siano utili, però dovrebbe esserci una maggiore correttezza nelle
informazioni e prezzi più accessibili per le certificazioni.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Olio puro succo di oliva. Guida illustrata agli extravergini d'Italia e nel
mondo
, nonché Star bene con l'olio di oliva di Luigi Caricato. Quindi, di Emilio Sereni, Storia del paesaggio agrario Italiano.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
I pilastri della terra, di Ken Follet.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
L'olio della conversione, di Luigi Caricato.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Perché la stragrande maggioranza non è educata alla lettura di un buon libro.

di T N