Articoli 08/01/2011

I "peggiori" del 2010. Si allunga la lista dei personaggi in negativo

Come di consueto ormai a ogni inizio d’anno, con la befana viene assegnato il carbone a chi ha collezionato uno o più passi falsi nei dodici mesi appena trascorsi. Ecco i loro nomi, con le rispettive motivazioni. Non mancano le soprese, tra new entry e riconferme


Attenzione, nessuno si offenda, la lista è stata formulata espressamente da me, Gelso Lo Scimmione. Ringrazio pertanto la Redazione di "Teatro Naturale" per la pazienza e lo spazio concessomi ad ogni inizio d'anno.
Chi sono io? Non uno, ma tanti.
Buona lettura.



Gelso Lo Scimmione


MINISTERO delle POLITICHE AGRICOLE: Dopo circa due anni di vacanza al vertice della Direzione Generale dello sviluppo agroalimentare della qualità, fortunatamente, il 16 novembre dello scorso anno il posto è stato messo a bando tra i Direttori generali del Mipaaf, per un periodo di sei mesi. Il bando prevedeva che i Direttori Generali interessati inviassero i l loro curriculum, evidentemente per valutarne la competenza in un settore tanto importante per l’agroalimentare italiano.
Ad inizio 2011 si apprende che l’incarico è stato assegnato al dottor Stefano Vaccari che, a quanto risulta dalla lettura del suo curriculum, pubblicato come quello degli altri dirigenti sul sito del Ministero, non ha alcuna esperienza in materia. Evidentemente, benché tutti ne parlino, la “qualità” interessa poco al Ministero.


Han CHANGFU: chi è costui? E’ solo il Ministro dell'agricoltura cinese, colui che sta avvallando una politica agricola e commerciale molto aggressiva. Non solo. Changfu magnifica anche le doti di alcuni antiparassitari e diserbanti tossici - banditi, o quasi, dall'Ue - per incrementare la produzione. Con l'effetto collaterale di incrementare però l'inquinamento. Al contempo, Changfu si fa perfino paladino della nuova agricoltura organica, oltre che di un nuovo concetto di sostenibilità. Avrà forse imparato dagli europei come stare con un piede in due scarpe?


Dan FLYNN: il patron dell'Olive Oil Center ha proprio toppato stavolta. Ha acquisito un certo prestigio internazionale, non del tutto immeritato, ma poi cosa ha fatto alla fine? Si è servito di tale consenso per scatenare una guerra commerciale a danno degli oli europei. Not politically correct Mr Flynn. Dopo il Consiglio oleicolo internazionale, anche Teatro Naturale assegna una bella manciata di carbone. Può bastare?


Tom MUELLER: giornalista statunitense, presunto specialista in olio extra vergine d'oliva, si è fatto un nome andando contro l'industria olearia, guadagnando il favore degli olivicoltori. Ma, si sa, Paese che vai... Infatti Mr Muller si è recato di recente neli Usa, per sparare ad alzo zero contro l'olivicoltura del Mediterraneo, rea di essere antiquata al contrario delle olivicolture del nuovo mondo, estremamente dinamiche e attive, seppure basate sempre sul know how e sulla tecnologia europea: italiana e spagnola in particolare. E allora? Un po’ di carbone nella calza la Befana lo porta anche a lui.


Arcangelo PIRRELLO: il 2010 è stato l'anno della rielezione, ma i guai non sono mancati per il presidente dell'Epap, che ha pubblicamente perso le staffe con un iscritto all'ente di previdenza. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e dopo una campagna elettorale all'insegna della
trasparenza, il conto economico dell'Epap viene pubblicato con clamoroso ritardo e sotto voce, quasi si volessero far passare inosservati i 10 milioni di euro di buco accumulati anche nel 2009. No, così non va. La Befana quest’anno ha portato per lui, molto, ma davvero tanto carbone. Ampiamente meritato.


COLDIRETTI: asso pigliatutto, l’organizzazione è sempre più presa da una logica affaristica a livello nazionale e locale. Si vocifera infatti che dietro la chiusura, prevista o preventivata, di alcune agenzie per lo sviluppo in agricoltura vi sia dietro proprio la Coldiretti, la quale punterebbe ad accapparrarsi un parte consistente dei fondi destinati a tali strutture. Noi siamo increduli e perciò ci chiediamo se sia proprio vero quel che si sussurra. Se sì, allora tanto, ma proprio tanto, tanto, ma tanto carbone.


Stefania PRESTIGIACOMO: ovvero, il Ministro che non c'è e che fa parlare di sé solo e quando fa i capricci. Vedersi ridurre competenze e fondi non fa piacere a nessuno, ma un ministro dell'ambiente con meno visibilità non si era mai visto nella storia repubblicana. Sarà anche brava e capace, ma è ora che ce ne dia prova, dopo un 2010 da desaparecida.


Gli "IRRIDUCIBILI" delle quote latte: sono poche decine di allevatori che ormai non riescono più neanche a nascondersi dietro a qualche sigla sindacale, eppure riescono ancora a ottenere l'attenzione di media e governo. No, così non va: viviamo in un Paese malato, dove viene premiata sempre più la mania di protagonismo. A loro, e a chi gli ha fatto eco, tanto, ma proprio tanto carbone


Terna, Gse, e le agrobionergie all'italiana: le agrobioenergie e le fonti rinnovabili vanno promosse e incentivate. Tutti d'accordo, ma almeno facciamole laddove siano realmente utili e funzionali. Invece no, si costruiscono centrali eoliche laddove non c'è vento, ed estensioni enormi di fotovoltaico laddove la rete di connessione non è in grado di assorbire e distribuire l'energia prodotta. Terna e Gse hanno gioco facile nel sostenere che loro non possono farci nulla, e che la legge impone loro di agire in un determinato modo, ma il loro silenzio, tuttavia, sa tanto di connivenza. Carbone, carbone, carbone.


Vasco ERRANI, Conferenza Stato-Regioni: va bene che l'argomento è scottante, ma non si può rimandare in continuazione, in un perenne braccio di ferro, la questione Ogm. Decidere di non decidere, questa pare la linea strategica della Conferenza. Un documento sulla coesistenza era stato approvato ed era già tanto restrittivo da rendere praticamente impossibile la coltivazione di Ogm in Italia. Ma non basta... e gli addetti ai lavori sanno il perché. Una volta varato il documento, le Regioni non avranno voce in capitolo, fatto assolutamente negativo, ma siamo proprio sicuri che sia meglio generare un corto circuito istituzionale?


Roberto CALDEROLI: avrà anche semplificato la burocrazia e la macchina amministrativa ma, nel settore agricolo, nessuno se n'è accorto. Anzi. Si continua ad essere sommersi da carte e scartoffie. Le leggi quadro nazionali non fanno altro che dare spazio alle Regioni, e poi a cascata a Province e Comuni, per norme interpretative che fanno impazzire aziende e professionisti. Non basta cancellare una legge per affermare di aver semplificato la burocrazia italiana...


Kanayo F. NWANZE: un altro semisconosciuto, balzato agli onori delle cronache. Perché? Presidente dell’Ifad, l’agenzia delle Nazioni Unite costituita nel 1977 con lo scopo di combattere la povertà rurale nei Paesi in via di sviluppo, sta sperperando capitali ingenti tra cene in prestigiosi ristoranti, con conti da capogiro, spese di rappresentanza elevate, viaggi d'affari decisamente onerosi e, quale ciliegina sulla torta, per aver affittato, a spese dell'Ifad, una modesta dimora, sulla via Appia a Roma, per la modica cifra di 400 mila euro l'anno. Ah, non si attenda mica di sfuggire al carbone, ma che se lo ingoi tutto, però.


Giancarlo GALAN: è così estraneo al mondo agricolo da sembrare un ufo, però il suo approccio iniziale è sembrato caratterizzarsi da tanti buoni propositi, almeno a parole. Ha però un grande merito: quello di non essere caduto nella trappola di annunciare, come hanno fatto tutti gli altri ministri, il Piano olivicolo nazionale, senza dar corso a nulla. Non sappiamo tuttavia se sia per davvero un suo merito, l'essersi defilato, o semplicemente il segno evidente di una sua latitanza dagli irrisolti problemi dell'olivicoltura nazionale.



LE VARIE ANNATE CON I “PEGGIORI” DELL’ANNO

I peggiori del 2009: link esterno

I peggiori del 2008: link esterno

I peggiori del 2007: link esterno

I peggiori del 2006: link esterno

I peggiori del 2005: link esterno

I peggiori del 2004: link esterno

I peggiori del 2003: link esterno



di Gelso Lo Scimmione