Italia 18/12/2010

Nessuna coesistenza tra ogm e prodotti tradizionali

La Conferenza delle regioni ha deciso di non decidere ancora una volta, ribadendo, nella riunione del 16 dicembre, il loro no al transgenico. E' sempre più guerra con Galan proprio memntre l'Ue stabilisce che gli ogm sono sicuri


Ancora un no ”unanime e compatto” alle coltivazioni transgeniche sul territorio italiano da parte della Conferenza delle Regioni che si e’ riunita il 16 dicembre scorso. La Conferenza, come nello scorso 7 ottobre ha nuovamente fatto propria la posizione di tutti gli Assessori all’agricoltura delle Regioni e delle Province autonome in merito alle colture transgeniche illustrata dalla relazione del presidente della Commissione Politiche Agricole Dario Stefano, assessore della Regione Puglia. Lo riferisce una nota dello stesso presidente. ”Una posizione che viene ribadita – spiega Stefano – e che, quindi, non lascia spazio a dubbi: i territori italiani devono rimanere Ogm free. Le Regioni lo hanno ribadito con estrema chiarezza”. Posizione questa che, ora, il Presidente Errani si incaricherà di comunicare, e ribadire, al Governo italiano sollecitando i Ministeri competenti a procedere all’attivazione della clausola di salvaguardia, a norma dell’art. 23 della Direttiva CE 18/2001.

Si acuisce ancor più lo scontro con il Ministro Galan che ha ribadito come le Regioni non possano vietare gli ogm ma solo stabilire le linee e le misure di coesistenza tra transgenico e prodotti tradizionali.

La decisione è inoltre tanto più significativa dopo che l'Unione europea, pochi giorni prima, ha pubblicato una raccolta di studi sugli Ogm che abbracciano dieci anni di attività e 50 progetti di ricerca sul tema della sicurezza degli Ogm. Tutti studi che, secondo quanto afferma la stessa Commissione, assieme agli altri svolti da 25 anni a questa parte da oltre 500 gruppi di ricerca, dimostrano che “non esiste, allo stato, alcuna prova scientifica che gli Ogm determinino rischi maggiori per l’ambiente e per la sicurezza degli alimenti umani ed animali rispetto alle coltivazioni ed agli organismi convenzionali”.

''L'obiettivo di questa raccolta - ha dichiarato la commissaria Ue alla ricerca e all'innovazione Maire Geoghegan-Quinn, ''è di contribuire ad un dibattito assolutamente trasparente sugli Ogm, fondato su informazioni obiettive e scientifiche''. E ha aggiunto: ''Secondo le conclusioni di questi progetti, gli Ogm possono offrire delle possibilita' di ridurre la malnutrizione, in particolare nei paesi meno sviluppati, di aumentare le rese e di accompagnare l'adattamento dell'agricoltura al cambiamento climatico. Tuttavia - ha aggiunto - abbiamo bisogno di garanzie solide per evitare tutti rischi eventuali''.

di C. S.