Italia 18/12/2010

Decreto rifiuti agricoli: nuove complicazioni e maggiori costi a carico delle imprese

Per tutte le aziende obbligo di iscrizione al Sistri, il sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti. Secondo Dosi, della Cia Emilia Romagna, “non si tiene conto dell’esigenze delle imprese agricole”


“Il Decreto approvato dal Governo sulla nuova normativa dei rifiuti non tiene conto dell’esigenze delle imprese agricole, nonostante le proposte di modifica avanzate dalla Cia. Le disposizioni prevedono infatti gli stessi adempimenti sia per la grande industria che per l’azienda agricola”. A segnalarlo è la Cia Emilia Romagna a seguito della emanazione del decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria sui rifiuti.

“La norma obbliga gli agricoltori che producono rifiuti pericolosi (e per pericolosi sono intesi ad esempio batterie scariche, oli lubrificanti esausti, tutti prodotti che un normale cittadino può reperire in un qualsiasi supermercato o rivendita specializzata e conferire senza obblighi particolari ad un qualsiasi centro di raccolta) debbano farsi carico di una lunga serie di complessi e costosi oneri. In aggiunta il nuovo Decreto prevede pesanti sanzioni per chi non adempie agli obblighi previsti – aggiunge il presidente Cia – come l’ iscriversi, per poter trasportare i propri rifiuti, all’albo gestori ambientali pagando il dovuto contributo annuale o il dotarsi del dispositivo elettronico denominato Black Box, con ulteriori oneri. Si è, in sostanza, tornati indietro di oltre due anni quando l’analoga norma aveva di fatto vanificato gli accordi di programma, poi riattivati con i Decreti di fine 2008.

“Servono – prosegue Dosi - maggiori semplificazioni che permetterebbero a tutti, nel rispetto delle normative europee, di smaltire correttamente i propri rifiuti. Non si comprende e non si può accettare che la normativa nazionale aggravi i vincoli comunitari, mettendo le nostre imprese agricole in condizioni di evidente sfavore competitivo con i concorrenti degli altri Paesi Ue, prevedendo ulteriori onerosi e complessi adempimenti.

L’iscrizione all’albo gestori ambientali per chi trasporta i propri rifiuti, pericolosi e non pericolosi, in modo occasionale e saltuario, l’obbligo del registro di carico e scarico per i rifiuti non pericolosi sono procedure non previste dalla normativa comunitaria.

In tempi in cui tutti parlano di semplificazione e di riduzione dei costi della burocrazia - conclude Dosi - l’introduzione di nuovi adempimenti, con conseguenti pesanti sanzioni per chi non li rispetta, è una palese contraddizione che non può passare sotto silenzio”.

Conseguentemente la Cia Emilia Romagna chiede al Governo “di provvedere ad una proroga di almeno 1 anno dei termini di avvio del sistema e di apportare le necessarie modifiche al Decreto Legislativo da poco approvato allo scopo di eliminare gli aggravi economici e burocratici non previsti dalla normativa comunitaria”.




Fonte: Claudio Ferri

di C. S.