L'arca olearia 18/12/2010

50 anni di extra vergine. Abbiamo perso grandi occasioni in questi anni

Interviene nel dibattito sul cinquantenario anche il presidente di FederDop Silvano Ferri: “possiamo dirci soddisfatti, ma non appagati per la reale tutela del prodotto di qualità rispetto al persistente rischio di offerte menzognere o di sofisticazioni sempre ricorrenti” (10. continua)




L'evento per i festeggiamenti dei 50 anni dell'olio extra vergine di oliva ci porta a riflettere e a impegnarci per salvaguardare la valenza di questo prodotto tanto legato alla storia, alla cultura e alle tradizioni dell’area del Mediterraneo.

La definizione di olio extra vergine di oliva rappresenta una tappa fondamentale per dare a produttori e consumatori sicurezza e certezze sulla qualità e sgominare le manovre di grandi gruppi, protrattesi per anni, di offrire come olio d’oliva un prodotto di indistinta qualità e origine.

La direttiva europea 136/66 e i successivi regolamenti 2566/91 e 1989/03 hanno fatto definitiva chiarezza sulle diverse categorie, rendendo netta la distinzione fra olio extra vergine di oliva ed altri tipi di specie merceologica.

A rafforzare non solo la definizione puntuale del prodotto, ma anche la qualità e i luoghi delle produzioni più significative ha poi contribuito attraverso i Reg. CEE 2081/92 e 2082/92 l’introduzione delle qualificazioni di Denominazione di Origine Protetta (Dop) e di Indicazione Geografica Protetta (Igp) che oggi hanno raggiunto 39 riconoscimenti per le Dop, e 1 per Igp.

Possiamo dirci soddisfatti per queste tappe significative, ma non appagati per quanto riguarda la tutela reale del prodotto di qualità rispetto al persistente rischio di offerte menzognere o di sofisticazioni sempre ricorrenti.

Allo stesso modo, dobbiamo essere preoccupati per le difficoltà di commercializzazione del prodotto secondo moduli di penetrazione e di comunicazione adeguati sia alla sua qualità, sia alla remunerazione dei produttori.

Una difficoltà, questa, resa più acuta nel contrasto fra interessi e organizzazione della grande distribuzione, con il dispiegarsi di fonti di approvvigionamento di incerta lettura, e aggravata dalla crisi economica che spinge molte famiglie verso un paniere di acquisti non solo ridotto, ma di scadente qualità.

Uno scenario, questo, nel quale occorre anche tener conto degli effetti dello spazio economico unico per il Mediterraneo, che farà affluire grandi quantità di olio, come avviene già dai Paesi frontalieri associati, non assoggettate o comunque difficilmente controllabili rispetto ai disciplinari europei.

Un’ultima riflessione riguarda il sensibile ritardo di molte regioni nell’attuazione dei Piani di sviluppo rurale: un ritardo che penalizza sensibilmente i produttori, i loro consorzi e le attività di promozione e di tutela.

In questi anni abbiamo perso delle grandi occasioni per non aver svolto azioni mirate di promozione, informazione e comunicazione verso i consumatori soprattutto per quel che riguarda l'aspetto nutrizionale-salutistico dell'olio extra vergine di oliva, ma anche per quel che rappresenta la nostra olivicoltura, ovvero un patrimonio che la nostra Italia non può permettersi di perdere o svilire.

Questa circostanza, e l’ampiezza e complessità della sfida posta dalla globalizzazione, richiederebbero una iniziativa forte e coraggiosa che realizzi un più efficace coordinamento Stato-Regioni rispetto agli obiettivi posti dalla politica agricola comune, sia rispetto alle sue finalità strategiche, sia riguardo alle politiche di spesa e a una promozione mirata ed incisiva.

Per tempo, ancora, secondo me, andrebbe posta, guardando al nuovo profilo della politica agricola comune per il quinquennio 2013-2018, e alle politiche di coesione in generale, una più forte e qualificata azione per la tutela delle diversità nel’agroalimentare e, per quello che riguarda l’olio extra vergine di oliva, per la salvaguardia delle sue specificità e tipicità.


LEGGI LO SPECIALE SUI CINQUANT'ANNI

Luigi Caricato > 1960-2010. Buon compleanno extra vergine. Tributo al re dei grassi link esterno

Gennaro Forcella > L’introduzione dell’extra vergine. Una svolta verso la trasparenza del mercato link esterno

Francesco Visioli > Olio extra vergine di oliva o pura lana vergine? link esterno

Claudio Ranzani > Cosa ci può essere di meglio dell’olio extra vergine di oliva?
link esterno

Mario Pacelli > 50 anni di extra vergine. Quel pasticciaccio (brutto?) della legge 1407
link esterno

Fausto Luchetti > Olio delle vergini o per le vergini? Un nuovo vestito per l'olio da olive
link esterno

Francesco Bruzzo > L’extra vergine? Macchè 1960, risale al 1991 la sua vera nascita
link esterno

Felice Modica > La qualità degli extra vergini? Ci condanna a soccombere
link esterno

Paolo Inglese > 50 anni? Li dimostra tutti. Nonostante il successo, l’extra vergine perde valore
link esterno

TN > Olio extra vergine d'oliva, 50 anni vissuti pericolosamente
link esterno

di Silvano Ferri