Articoli 11/12/2010

In Italia il pomodoro è re incontrastato

E’ stato presentato in Sicilia, a Modica, il volume Il pomodoro, undicesimo della collana “Coltura & Cultura”. E’ l’ortaggio più amato dalla gente, un ingrediente dell’identità italiana che va necessariamente valorizzato




L’incontro di presentazione del volume ha avuto un grande successo e ha visto la presenza di almeno 60 giornalisti accreditati. La sala, pienissima, era gremita come ogni manifestazione legata alla presentazione dei volumi della collana “Coltura & Cultura”. Non può essere diversamente, d’altra parte l’unica strada per valorizzare con efficacia la nostra agricoltura è tutta nella via della cultura. Altre strade possono sembrare percorribili, e sicuramente saranno più facili e spedite, ma i risultati nel lungo peirodo risulteranno di scarso valore. Le scommesse si vincono puntano sulla triade “innovazione, formazione e comunicazione”.

Il volume, curato dal professor Vitangelo Magnifico, del Cra di Bari, si compone di ben 592 pagine e, addirittura, di ben 1264 fotografie e illustrazioni, presentandosi così come una vera e propria summa, l’unica che sia stata scritta sul pomodoro con tale completezza (link esterno).

Il pomodoro è senza discussioni l’ortaggio più amato dagli italiani, che ne consumano quasi 65 chilogrammi a testa l’anno: una quantità superiore a quella di qualsiasi altro alimento. Si mangiano infatti pomodori – freschi o trasformati – praticamente in tutte le famiglie italiane, in una su sette tutto l’anno. Un italiano su due li mangia più volte alla settimana, e uno su cinque ogni volta che è possibile.

I “ghiotti” sono il 28% degli abitanti del Sud e il 15% di quelli del Nord.
Per questa passione, spendiamo qualcosa come 400 milioni di euro l’anno.
Oltre che essere una presenza assidua in ogni portata della nostra cucina, il pomodoro è diventato anche un ingrediente essenziale della nostra identità nazionale. Sulla pasta e sulla pizza, è il simbolo dell’esportazione della cucina italiana nel mondo.

Il pomodoro domina anche nel nostro immaginario. Chi di noi non ha rivisto sempre con partecipe tenerezza la scena di Totò che arraffa gli spaghetti con le mani in Miseria e nobiltà, e quella di Alberto Sordi che in Un americano a Roma apostrofa il suo piatto con un “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! io me te magno”? E non c’è italiano che dopo qualche giorno all’estero non cominci a sognare un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico.
Nonostante tutto questo, lo conosciamo pochissimo, il pomodoro.

Le indagini demoscopiche rivelano infatti che delle centinaia di varietà disponibili sui banchi di mercati e supermercati ne riconosciamo solo qualcuna. E che non sappiamo quasi nulla di lui, come se fosse qualcosa di banale, “il” pomodoro e basta.
Eppure tutto è straordinario in questo ortaggio, ed è finalmente arrivato il momento di conoscerlo. Per sapere quanto c’è – è c’è sempre stato – di nuovo nel pomodoro.


di T N