L'arca olearia 04/12/2010

Olio extra vergine d'oliva, 50 anni vissuti pericolosamente

Grande successo per la celebrazione del compleanno dell'extra vergine lo scorso 2 dicembre a Milano. Una giornata intensa e ricca immersi nel passato, presente e futuro di un prodotto che rappresenta la nostra storia e di cui andare orgogliosi


Non è facile vivere 50 anni sempre sulla breccia dell'onda, passare indenne tra mille scandali e scandaletti, combattere, su vari piani, da quello salutistico a quello del prezzo, contro grassi animali e altri oli vegetali.
All'extra vergine d'oliva almeno un merito va riconosciuto, una tenacia senza pari, che l'ha portato in giro per il mondo, una denominazione copiata all'Italia prima dall'Europa e poi dal mondo intero.

Il 2 dicembre a Milano è stato quindi il giorno dell'”orgoglio oliandolo” in cui è emersa la voglia di unità della filiera olivicola-olearia del nostro Paese.
Chissà che l'olio extra vergine d'oliva, per il suo cinquantesimo compleanno, non abbia fatto un altro piccolo importante miracolo, quello di riappacificare un settore fin troppo troppo litigioso e rissoso.

L'apertura della giornata dedicata all'extra vergine d'oliva

Certo l'olio extra vergine d'oliva avrebbe bisogno di un risorgimento, di ripartire con nuovo slancio.
Nato con lo scopo di prevenire alcune frodi e sofisticazioni in voga all'epoca, pratiche che fanno impallidire al cospetto di quanto avviene oggi, si trova a lottare contro chi continua a voler inquinare quello che rimane un puro succo di oliva.

Una sala gremita e molta attenzione

Oggi come allora è forte la passione che circonda questo prodotto.
Oggi come allora vi è un nutrito gruppo di persone oneste e impegnate che dedica all'extra vergine il proprio lavoro e la propria vita.
Molte di queste si sono riunite a Milano ed erano tante. Una sala gremita per ascoltare gli interventi che i sono succeduti a ritmo incalzante.
Tante persone hanno portato la propria esperienza, raccontato aneddoti, uno spaccato di quanto è accaduto negli ultimi 50 anni ma si è risaliti anche più lontano, agli inizi del 1900, quando, e forse non è un caso, si cominciò ad associare la parola vergine all'olio di oliva. Curioso poi scoprire che proprio i grandi marchi, che oggi competono sugli scaffali del supermercato a suon di offerte e promozioni, non si buttarono immediatamente nel business dell'extra vergine, anzi, vi fu chi attese quasi vent'anni.
Un valzer della memoria, anche questo è stato l'appuntamento milanese, utile per ricordare ai tanti giovani in sala, che non hanno potuto vivere in quegli anni, con quali e quante diffidenze si scontrava l'olio extra vergine d'oliva.

Uno dei due banchi di assaggio

Di battaglie vinte ve ne sono state molte, quella salutistica innanzitutto. In un periodo in cui certi oli di semi saltavano le staccionate, l'extra vergine doveva arrancare e dimostrare, a suon di suon di studi scientifici, che era quello con le migliori proprietà nutraceutiche. Oggi l'extra vergine d'oliva è riconosciuto, nel mondo, come l'olio vegetale più salutistico, segno evidente che certe battaglie, anche contro la poderosa industria degli oli di semi, si possono vincere se vi è la volontà.

Purtroppo dopo tante fatiche e campagne che hanno portato alla ribalta l'extra vergine d'oliva, è accaduto quanto non doveva accadere: un momento di rillasatezza che, oltretutto, si sta prolungando da troppo tempo.
Da troppo tempo non si fa più coltura attorno a questo prodotto, da troppo tempo si è dato per scontato che qualche pillola di informazione fosse sufficiente per rendere edotto il consumatore sulla valenza dell'olio extra vergine d'oliva.
Invece, come è stato ribadito più volte nel corso dell'incontro, il consumatore è disorientato di fronte a un'offerta sovrabbondante di olio extra vergine, caratterizzata da una accentuata segmentazione e differenziazione, da prezzi estremamente variabili. Di fronte alla confusione, allora, ci si affida ai parametri noti: prezzo e marca.
Ed è così che l'olio extra vergine è diventato una commodity.
Questi sono i guai che l'inerzia può provocare.

Un pomeriggio molto ricco

Di fronte al cinquantenne extra vergine, però, sono spuntati i primi mea culpa. Ci voleva un compleanno perchè gli attori della filiera riconoscessero errori e pigrizia. Per troppo tempo ci si è adagiati sui programmi di monitoraggio e di miglioramento della qualità. Per troppo tempo le campagne comunicazionali e promozionali sono state realizzate in maniera sempre uguale a sé stessa, facendole divenire via via meno efficaci.

Occorre ripartire dunque, con rinnovato vigore e volontà.
Occorre ripartire per nuove vie.
Occorre ripartire tutti uniti.
Messaggi positivi e propositivi sono scaturiti durante l'evento che Teatro Naturale, Coltura&Cultura e Olio Officina hanno voluto realizzare.

Ecco cosa può fare un compleanno, ecco perchè festeggiare l'olio extra vergine d'oliva.
E allora, con una sola voce, ancora una volta, auguriamo buon compleanno extra vergine!


Ringraziamenti
MAIN SPONSOR
Nicola Pantaleo Spa
Coppini Arte Olearia-L’Albero d’Argento Srl

SPONSOR
Domenico Manca Spa-San Giuliano
Olitalia Company
Agrivision Srl
Oleifici Mataluni
Consorzio extravergine qualità
Federolio
Assitol
Ais Lombardia

PARTNER
Provincia di Grosseto
Olea
Casa dell'Olivo

Si ringraziano inoltre per la collaborazione:
Provincia di Grosseto (Strada del vino e dei sapori Colli di Maremma, Strada del vino Montecucco e dei sapori dell’Amiata, Strada del vino e dei sapori Monteregio di Massa Marittima)
Antico Pastificio Benedetto Cavalieri
Terra Moretti
Assoproli Bari
Panificio Caroppo
Aerostato
e tutte le aziende che hanno aderito al banco d’assaggio con i loro oli.

di T N